Bonus libri: cosa cambia con il nuovo decreto
L’aula di Montecitorio – con 320 voti favorevoli, 194 contrari e un astenuto – ha dato il via libera al decreto “Destinazione Italia”, stanziando un fondo di 50 milioni di euro per il triennio 2014-2016 per l’acquisto dei soli libri di lettura, inclusi quelli in formato digitale. Il decreto passa adesso al Senato per la conversione definitiva. In verità, nella prima versione veniva assicurata una detrazione del 19 per cento ai privati che avessero acquistato mille euro di testi scolastici e altrettanti di qualsiasi tipo, ma adesso – nella versione definitiva appena approvata – la norma, con grande rammarico, è stata radicalmente modificata.
Nella versione finale del decreto, l’agevolazione è riservata esclusivamente agli esercenti e, dati alla mano, dovrebbe fruttare un bonus massimo di 19 euro in tre anni agli studenti. La cifra dello sconto si ottiene dividendo 50 milioni (risorse disponibili) per 2,7 milioni di potenziali beneficiari, i quali, per poterne usufruire, dovranno presentarsi presso gli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa con un voucher rilasciato dai presidi. Praticamente si è passati da una bella agevolazione a un piccolo buono sconto. C’è anche da evidenziare che, con lo stesso emendamento approvato alla Camera – sempre per il decreto "Destinazione Italia" – gli italiani si sono visti stralciare anche l’articolo che prevedeva lo sconto per l’assicurazione Rc auto, tanto atteso dalle famiglie italiane.
Cosa prevedeva la vecchia bozza del decreto
Nel disegno del decreto (articolo 9) era originariamente previsto un credito di imposta per le persone fisiche e giuridiche sulla spesa effettuata per i libri negli anni 2014, 2015 e 2016. In pratica, una detrazione del 19 per cento sui testi acquistati in libreria, che avrebbe consentito di scaricare dalle tasse 380 euro su una spesa massima di 2 mila euro all’anno, cioè mille euro per i libri di testo e mille euro per i libri di lettura, romanzi e saggi.
La grande delusione
Purtroppo, facendo i conti e trovandosi di fronte alla penuria di risorse economiche – massimo 50 milioni in un triennio – il bonus libri è diventato un credito d’imposta a favore dei librai: l’agevolazione spetta agli esercizi commerciali che effettuano vendita di libri al dettaglio, anziché a persone fisiche e giuridiche.
Il nuovo buono sconto
In definitiva, si tratterà di un voucher – che vale circa 19 euro – che tra l’altro dovrà essere distribuito nel triennio 2014/2016 e riguarderà circa 2,7 milioni di studenti delle scuole superiori. Le scuole superiori distribuiranno agli studenti dei voucher con lo sconto da utilizzare nelle librerie che aderiscono all’iniziativa. I negozianti, poi, recupereranno i soldi in sede di dichiarazione dei redditi.
Le lamentele delle associazioni dei librai
Come prevedibile si sono sollevate parecchie critiche da parte delle associazioni di categoria delle librerie, poiché viene lamentato il fatto che, con il nuovo testo di legge, lo sconto sui libri viene anticipato subito dal commerciante e riassorbito solo a distanza di tempo – con il meccanismo delle detrazioni – con conseguenti pesanti incertezze sui rimborsi.
Le famiglie, già in forti difficoltà economiche, sperano ancora in una rimodulazione del bonus ad opera del Senato, ma in realtà, viste le risorse dello Stato, questa soluzione sembra – almeno per il momento – alquanto improbabile.