Bombardato campo profughi, 52 morti
Decine di persone sono rimaste uccise martedì dopo che un aereo dell’aviazione militare nigeriana ha bombardato per errore un campo profughi nel nordest del Paese, vicino alla frontiera con il Camerun. Ad annunciarlo è stata l’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere (Msf).
Secondo l’esercito nigeriano alcuni militari, appoggiati dalle forze aeree, erano alla ricerca di presunti ribelli islamisti, quando uno degli aerei ha bombardato per errore il campo di Rann, nello Stato settentrionale del Borno, mentre gli operatori umanitari stavano distribuendo cibo agli sfollati in fuga dalle violenze. Nel campo vivono oltre 25 mila profughi.
Secondo Msf, 52 persone sono morte e oltre 120 sono rimaste ferite nei raid aerei. Il portavoce della Croce Rossa, Aleksandar Matijevic, ha riferito che sei dei loro operatori sono rimasti uccisi nel bombardamento.
Il maggiore generale Lucky Irabor, a capo delle operazioni militari contro il gruppo jihadista Boko Haram, ha affermato che l’aviazione aveva ricevuto informazioni in merito alla presenza di «terroristi di Boko Haram» nella regione del Kala-Balge. «Ho ordinato all’aviaizone di intervenire per risolvere il problema. Il colpo è stato sferrato, ma sfortunatamente è accaduto che sono stati coinvolti dei civili» ha dichiarato durante una conferenza stampa a Maiduguri, la capitale del Borno. Secondo alcune indiscrezioni, l’esercito ha confuso la regione di Kala con quella di Rann, dove si trovano i campi dei rifugiati. Dei testimoni affermano che il gruppo islamista Boko Haram avrebbe spostato la propria base dalla foresta di Sambisa verso Kala.
«Questo attacco su larga scala contro persone vulnerabili che già sono fuggite da violenze estreme e scioccanti è inaccettabile», ha dichiarato Jean-Clément Cabrol, direttore delle operazioni di Msf. È «uno spiacevole errore operativo», ha detto il presidente nigeriano Muhammadu Buhari, che ha aggiunto di aver appreso la notizia «con profonda tristezza».
Msf et la Crocre rossa internazionale si sono presi in carico la distribuzione degli alimenti nei campi profughi di Rann. Gli sfollati vi sono arrivati in fuga dalle violenze perpetrate dal gruppo jihadista Boko Haram. Malgrado questo incidente, l’ong rimane comunque impegnata a portare aiuto umanitario alle popolazioni del nordest della Nigeria toccate dagli attacchi terroristici. Il mese scorso l’esercito ha dichiarato che il conflitto era entrato nella fase finale dopo quasi otto anni di violenza, che hanno provocato almeno 20 mila morti e oltre 2,6 milioni di sfollati.
(Traduzione di Chiara Andreola)