Boko Haram colpisce ancora

La nebulosa jihadista ha attaccato una base militare nigeriana nel Nord-Est del Paese. 17 morti. Una minaccia ancora potente

Combattenti pesantemente armati sono arrivati su camion lo scorso mercoledì nel villaggio di Garunda, nello Stato del Borno, dove hanno saccheggiato la locale base militare. Secondo il rapporto, almeno 17 soldati sono stati uccisi, 14 feriti e «un numero sconosciuto non risulta ancora reperibile», secondo le autorità. Secondo un’altra fonte militare, i jihadisti hanno portato via armi e veicoli prima di fuggire: «I soldati si stavano appena sistemando e l’operatore dei bulldozer stava lavorando per proteggere la base dei terroristi scavando trincee quando è avvenuto l’attacco». Questo è il terzo attacco del genere in un mese, segno che Boko Haram rappresenta ancora una minaccia continua nella regione.

Il 14 luglio, decine di soldati erano stati uccisi e feriti nel villaggio di Jilli, nel vicino Stato di Yobe, in un attacco attribuito alla fazione di Abu Musab al-Barnaoui, affiliato con il gruppo Daesh. Il 26 luglio, invece, gli insorti avevano invaso una base militare nei pressi del villaggio di Jakana, una trentina di chilometri da Maiduguri, capitale del Borno, che avevano mantenuto per diverse ore prima di essere respinto dall’arrivo dei rinforzi militari. La base attaccata mercoledì era stata installata proprio per accogliere i soldati della base di Jilli che erano fuggiti dall’assalto di metà luglio.

Boko Haram non ha perso la sua capacità di dare fastidio e di incutere paura. I soldati di un distaccamento dell’esercito nigeriano hanno sparato in aria domenica scorsa in un aeroporto nella città di Maiduguri, nel Nord del Paese, per protestare contro la loro ridistribuzione in prima linea nella lotta contro i terroristi. Questi soldati, che avevano già trascorso tre anni in lotta con i jihadisti, pensavano che avessero diritto al riposo, a un anno sabbatico. Secondo la Reuters, si sono rifiutati di salire sull’aereo che li avrebbe trasferiti da Maiduguri, capitale dello Stato di Borno, alla frazione di Marte, al confine con il Niger. La loro rivolta è durata quasi quattro ore.

Sebbene Abuja abbia affermato già nel 2015 che il gruppo islamista era stato tecnicamente sconfitto, la realtà sul campo è molto diversa. Boko Haram non ha mai smesso di attaccare o rapire dal 2009, anche nei Paesi confinanti del Niger, del Camerun e del Ciad.

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