Black mafia: la docuserie che svela la mafia nigeriana

Black mafia, la docuserie andata in onda venerdì 10 dicembre su Rai 3 che si può riguardare su Raiplay, è ispirata al libro edito da Città Nuova Mafia nigeriana. La prima indagine della Squadra antitratta, reportage narrativo di Sergio Nazzaro.

È coinvolgente, forte, anche duro, disturbante, il documentario Black mafia, tratto dal libro inchiesta “Mafia nigeriana“, dello scrittore e giornalista Sergio Nazzaro, edito dal Gruppo editoriale Città Nuova. È andato in onda, con la regia di Romano Montesarchio (autore, nel 2013, dell’interessante Ritratti abusivi) venerdì scorso in prima serata, su Rai3, per la serie Crime Doc (ma si può recuperare su Raiplay). Non è una rilassante passeggiata incamminarsi nelle quasi due ore della sua durata, perché gli argomenti presenti al suo interno sono inquietanti, dolorosi, perchè ci sono immagini (e suoni) che fanno male (anche se quello che vediamo è “blerato”, accennato, mai abusato, e l’uso di certa documentazione non è  gratuito, non è inserito per spettacolarizzare, ma è funzionale ad avvalorare la denuncia).

Perché i temi di Black mafia si chiamano tratta di esseri umani, droga, violenza brutale, sfruttamento dell’immigrazione clandestina, estrema sopraffazione del debole, del povero, dell’ultimo. Perchè questo documentario ci spiega che l’atroce reatà di cui parla è stabilmente radicata nel nostro paese. È però importante vederlo perchè è il primo film ad occuparsi del fenomeno della mafia nigeriana: una piaga di livello internazionale che traffica esseri umani, pratica lo sfruttamento della prostituzione, spaccia stupefancenti in tutto il mondo, compie azioni criminali di diverso tipo e tiene in mano un giro d’affari gigantesco. Perché di fronte a certi argomenti, al male che ci circonda e si ramifica, è sempre meglio essere preparati, sensibili, consapevoli e pronti, già solo per riconoscere con più facilità le vittime, per aumentare il nostro grado di coscienza civile attraverso l’empatia ed essere pronti a fare il nostro per soccorrere, sostenere, capire.

Black mafia, prodotto da Luce Cinecittà e Bronx Film con Rai Documentari, ricostruisce l’importante inchiesta chiamata Athenaeum condotta dalla polizia locale di Torino e dalla procura del capoluogo piemontese tra il 2012 e il 2016. La ripercorre dall’inizio, da quando alcuni agenti raccolsero la denuncia di una ragazza nigeriana contro la sua madam e da lì si aprì una lunga e complessa indagine dai confini impensati. Il racconto procede con le testimonianze di chi ha portato avanti quel delicato lavoro con immensa professionalitá: Fabrizio Lotito, Commissario Sat, Stefano Castellani magistrato per l’operazione, più altro personale di polizia; vengono mostrate le intercettazioni, si ascoltano le parole del procuratore della Repubblica Sandro Ausiello, quelle di Gian Carlo Caselli, ex Procuratore Generale Torino, dell’antropologa Simona Taliani, di alcuni operatori sociali Piam (progetto integrazione accoglienza migranti). C’è poi il racconto toccante, struggente, lancinante, di una giovane ragazza costretta a vendere il suo corpo dopo essere stata tratta in inganno e costretta ad esperienze disumane e rischiose.

Viene dato ampio spazio agli interventi dello stesso Sergio Nazzaro, che aggiunge, spiega, puntualizza e approfondisce, con la sua grande competenza in materia. Ci si ritrova immersi in un viaggio tra Nigeria e Italia (soprattutto Torino, Bologna e Castel Volturno), in un itinerario che va oltre la cronaca e arriva alle radici storiche di questa organizzazione di cui si svelano nomi, dinamiche, struttura e comportamenti, tra riti voodoo usati come strumento di controllo della persona e sigle di vario tipo.

Sono evidenziati i tratti che accomunano questa mafia alle altre conosciute nel nostro paese, si analizzano i rapporti tra loro, vengono comparate le aberranti modalità di ogni organizzazione mafiosa. Vediamo repertori di diverso tipo: estrapolati da tg, da programmi tv, da interventi parlamentari, dagli archivi della polizia, da diverse fonti (c’è anche materiale d’archivio con Papa Francesco) per un racconto ricco di informazioni dal cui tronco principale (la mafia nigeriana) si aprono diversi rami (il tema dolente delle migrazioni, della povertà di certi luoghi del mondo, di un pianeta nel quale tutto è sempre più connesso, nel bene e nel male).

Ogni aspetto, sfumatura, dettaglio di Black mafia è legato agli altri da una sana tensione narrativa nella quale, lentamente, si inseriscono alcune buone notizie: l’esito positivo della grande inchiesta, appunto, con l’esempio di persone pronte al rischio e al sacrificio per contrastare il male. C’è poi, tra le righe, un complimento all’Italia per le leggi antimafia (viene spiegata l’importanza, l’unicità del 416 bis) prima di un finale in cui viene mostrata la possibilità, per le giovani ragazze vittime di tratta, di uscire dall’incubo e ricominciare, attraverso gli strumenti dello Stato e della società civile. Insomma Black mafia, con le sue durezze, è il racconto, svelamento di una grande ferita, con in fondo un pò di fondamentale speranza. Un documentario da vedere.

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