Biutiful
Ci sono film (e registi) che non temono di scavare in profondità inesplorate per portare alla luce mondi diversi.
È un poema di sofferenza e riscatto quello messo in scena da Iñàrritu, che per raccontarlo si affida a uno straordinario Bardem, padre premuroso e malato che, per provvedere ai suoi due figli, parla con i morti dietro compenso e tiene dietro a mille loschi traffici con cinesi e africani. In una Barcellona mai così derelitta e disperata, a metà tra Città del Messico e Hong Kong, il realismo magico (di importazione latinoamericana) diventa l’unica chiave narrativa per rendere credibile l’irreale e irreale quello che, purtroppo, reale è. Ci sono film (e registi) che non temono di scavare in profondità inesplorate per portare alla luce mondi diversi. Biutiful (e Iñàrritu) appartengono decisamente a questa categoria.
Regia di A. G. Iñàrritu; con J. Bardem, H. Bouchaib, E. Fernandez, B. Portillo, C. Ndiaye, F. Cubero, G. Estrella, M. Alvarez, R. Ochandiano.
Valutazione della Commissione nazionale film: complesso, problematico (prev.).