BioNTech produrrà vaccini in Africa

Molto indietro nella corsa ai vaccini contro il Covid-19, invischiato in una terza ondata più virulenta delle precedenti, il continente africano può ritrovare un po’ di speranza dopo la decisione di BioNTech di avviare la realizzazione di impianti per la produzione di vaccini mRNA in ​​Senegal e Ruanda. Si sperimenterà questa tecnologia anche contro la malaria e la tubercolosi.
(AP Photo/Brian Inganga)

Una serie di iniziative per sviluppare tecnologie di produzione di vaccini direttamente in Africa si sono mosse nei giorni scorsi. L’Oms aveva criticato il divario di forniture di vaccini Covid-19 tra nazioni industrializzate e paesi a basso reddito, in particolare in Africa, auspicando una convergenza di forze per sviluppare competenze produttive e realizzare produzioni localizzate nel continente africano.

Venerdì 27 agosto, a Berlino, l’amministratore delegato di BioNTech, Ugur Sahin, medico e immunologo tedesco di origine turca, ha incontrato insieme alla presidente della Commissione dell’Ue, Ursula von der Leyen, il presidente ruandese Paul Kagame e il suo collega senegalese Macky Sall per annunciare l’intenzione dell’azienda tedesca, produttrice insieme a Pfizer e Fosun Pharma del vaccino Pfizer, di avviare una produzione di vaccini mRna in Africa. La decisione fa seguito anche ad una richiesta in tal senso del Centro continentale per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa Cdc), che fa capo all’Unione africana (Ua).

Il dottor Sahin, che è anche cofondatore di BioNTech, si è detto fiducioso dopo l’incontro che le prime installazioni potrebbero iniziare l’anno prossimo. I due presidenti africani presenti hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa. Il presidente ruandese, in particolare, ha sottolineato la vision che emerge da questa decisione.

La presidente von der Leyen ha dichiarato che l’Ue intende sostenere lo sviluppo di centri di produzione di vaccini in almeno tre paesi africani, oltre a Ruanda e Senegal anche in Sudafrica.

Al tempo stesso, BioNTech ha ribadito l’impegno precedente, annunciato a fine giugno, di applicare la promettente tecnologia del mRna alla malaria, con sperimentazioni cliniche a partire dal prossimo anno. Dopo l’accordo di Berlino, BioNTech si impegna a produrre i vaccini mRNA contro la malaria e la tubercolosi, attualmente in fase di studio, nel continente africano. La malaria rimane una formidabile malattia infettiva, che provoca circa 400 mila morti all’anno, in particolare in Africa e tra i bambini piccoli.

Attualmente sono pochissimi i produttori africani che producono vaccini: in Egitto, Marocco, Senegal, Sudafrica e Tunisia. L’Ipd senegalese è l’unica struttura in Africa che produce un vaccino, quello contro la febbre gialla.

Per quanta riguarda il vaccino Covid-19, attualmente l’Ipd di Dakar (Senegal) ha raggiunto un accordo con una società statunitense per l’imbottigliamento di shot, ma la realizzazione non è imminente. Da parte loro, Pfizer e BioNTech, sempre in relazione al vaccino Covid-19, il mese scorso hanno siglato un accordo con Biovac Sudafrica per la realizzazione in Sudafrica delle fasi finali di produzione e imbottigliamento della sostanza attiva che verrà fornita. Lo scopo è quello di rendere disponibili 100 milioni di dosi di vaccino Covid-19.

Solo l’1% di tutti i vaccini utilizzati in Africa viene prodotto nel continente. L’Unione africana vuole impegnarsi per portare questa percentuale al 60% entro il 2040.

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