Bilancio 2017: speranze e aspettative

Una prima analisi del disegno di legge presentato dal governo. Le società "semplici", l'eco e il sisma bonus, l'aumento della quattordicesima per le pensioni più basse, gli incentivi fiscali. Il problema più generale della complessità del nostro sistema normativo
anziani

Non è agevole districarsi nei meandri di provvedimenti, come la legge di Bilancio del prossimo anno 2017 solo per fare un esempio, per coglierne sfumature e profili che interessano la vita di ogni cittadino. È anche complicato talora apprezzarne meriti o criticità e verificare se ad esso possano ricollegarsi o meno reali speranze o aspettative migliorative.

 

A volte si rischia anche di non avere o non potere avere un approccio diretto e obiettivo con norme e commi di difficile comprensione. Ma qualche sforzo va tentato. E allora non può sfuggire come in questo disegno di legge si rinvengano disposizioni che hanno decisamente un segno positivo, qualche altra che si sarebbe aspettato fosse più esplicativa o meno asciutta.

 

Deve essere salutata con favore, ad esempio, la possibilità – reiterata anche per il 2017 – di estromettere dalle imprese (società o ditte individuali) con regime fiscale agevolato quei beni che di fatto non vengono direttamente utilizzati nell'esercizio dell'attività imprenditoriale per acquisirle al patrimonio privato dei soci o dell'imprenditore, o al limite di far sì che sia possibile trasformare società solo sulla carta con caratteristiche commerciali e che invece svolgono mera gestione immobiliare in società “semplici” (e cioè società non più “commerciali” con i conseguenti effetti anche sul piano fiscale, contabile ecc…).

 

Disposizione, si badi, non di scarso rilievo, perché spesso esistono situazioni di società di fatto non operative che non sanno come far riacquisire senza eccessivi oneri a profitto dei soci che ne fanno parte la titolarità di quei beni (immobili o mobili registrati) che più non vengono utilizzati a scopo produttivo e che comportano solo oneri e spese di gestione dell'apparato societario: la previsione consente di riportare le cose “in chiaro” e di riconsegnare in mano ai privati (già soci) quanto di fatto è in loro proprietà, smantellando l'inutile schermo societario.

 

Mancano però chiarimenti su alcuni dubbi e perplessità che erano già stati sollevati (anche dal mondo professionale) nel corrente anno, in applicazione delle medesima previsione contenuta nella legge di stabilità del 2016. Inutile qui soffermarsi sui relativi tecnicismi.

 

Si prevede poi un aumento della quattordicesima per le pensioni di importo più basso. Attualmente la somma aggiuntiva, erogata a favore dei pensionati ultrasessantaquattrenni titolari di uno o più trattamenti pensionistici, è concessa interamente solo fino ad un limite di reddito uguale a 1,5 volte il trattamento minimo. La manovra per il 2017 prevede un doppio intervento: innalza gli importi corrisposti agli attuali beneficiari ed estende la platea dei pensionati che ne hanno diritto, riconoscendo il diritto alla quattordicesima anche ai pensionati con redditi fino a 2 volte il trattamento annuo minimo Inps.

 

Torna poi l’esonero contributivo totale per i datori di lavoro che assumono. Con riferimento specifico alle assunzioni di studenti che abbiano svolto attività di alternanza scuola-lavoro o a conclusione di un periodo di apprendistato di primo e terzo livello presso il datore di lavoro. Significative però le differenze rispetto al passato. Il massimale annuo previsto è di 3.250 euro rispetto ai precedenti 8.060 euro. Le assunzioni agevolate, inoltre, sono quelle effettuate nel biennio 2017/2018 e il diritto all’agevolazione non è automatico, ma subordinato alla presentazione apposita domanda all’Inps.

 

Figurano poi tutta una serie di disposizioni per incentivi fiscali, di cui alcune in proroga di altre già in vigore, soprattutto per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di efficienza energetica, ma ora (più che mai…) anche in ambito di sismicità: ecobonus, sismabonus, ecc.

 

Resta sempre sullo sfondo una difficoltà quasi mai risolta (seppure affrontata) dai vari di testi di legge, prima chiamati finanziarie, poi legge di stabilità o di bilancio: come fare a rendere 'digeribili' per la collettività senza l'intervento di 'mediatori' culturali o professionali il testo di leggi così importanti per ogni cittadino e nello stesso così tecnici e complessi.

 

È veramente una grande sfida che ogni buon governo dovrebbe intraprendere soprattutto con se stesso, oltre che con i suoi elettori: forse in ballo è la complessità dello stesso sistema normativo, che è tutto un altro discorso…

 

Intanto proveremo da queste pagine, anche nei prossimi numeri, a rendere meno ostico il compito per i nostri lettori: sperando di riuscirci, almeno un pò!

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