Bianchi come la “Nieve”

Tappa pesante quella di ieri: 229 chilometri, da Conegliano a Gardeccia in Val di Fassa con cinque salite da scalare per un dislivello di 6000 metri. All’arrivo facce stravolte e poca voglia di parlare    
Arrivo tappa giro d'Italia

I corridori se la ricorderanno per un bel po’ la 15° tappa del Giro d’Italia 2011. Probabilmente alcuni ciclisti, i meno ferrati in salita, scrutando l’orizzonte alla ricerca di un lembo di terra in leggera discesa, se lo saranno chiesti ieri mentre salivano: “È vero o sto sognando?”.

Scalare in una sola giornata Piancavallo, forcella Cibiana, passo Giau, passo Fedaia e l’asperità finale al rifugio Gardeccia, è una impresa al limite dell’umano soprattutto se viene affrontata dopo quindici giorni di gara nelle gambe, allo stremo delle forze per aver già domato lo Zoncolan (la salita più dura d’Europa) e il Grossglockner.

 

Legittimo chiedersi se ha veramente un senso spingere una competizione al limite della sopportazione fisica e mentale, pretesa questa che sembra essere condita da un velo di sadicità, soprattutto in un periodo dove si cerca di “pulire” il ciclismo da certe pratiche. Lo spettacolo offerto ieri dai corridori, partiti poco dopo le dieci da Conegliano e arrivati a Gardeccia dopo sette ore e mezzo di perpetua fatica, è stato semplicemente commovente. Accantonati i migliori, con un Contador sempre in grande spolvero che però ha mostrato segnali di fatica, vedere le bici ciondolanti per la fatica e i volti contratti dallo sforzo e dal dolore, un po’ fa riflettere su un qualcosa che va oltre una competizione o una corsa in bici.

 

Sergio Zavoli, padre della trasmissione tv del post gara “Il processo alla tappa”, un giorno disse che: “La bicicletta è un modo di accordare la vita con il tempo e lo spazio, è l’andare e lo stare dentro misure ancora umane”.  Ieri ancora una volta, dentro l’immagine dell’uomo fattosi “impiegato” della strada, verso la conquista della vetta, abbiamo rivisto il senso forte, puro e vero di questo sport che in fin dei conti assomiglia così tanto alla vita. Salite, discese, imboscate, fughe, vittorie e sconfitte. Dentro le rughe del volto di Stefano Garzelli, alfiere solitario nella salita verso il passo Fedaia, senza troppe esasperazioni, abbiamo rivisto l’intera esistenza.

La fatica di una salita, il piacere di una discesa, il conforto di chi fa il tifo per noi, a volte in maniera anche un po’ troppo pressante, l’orgoglio di avercela fatta da soli con le proprie forze (si spera). Essere ripresi e staccati da un avversario sul più bello, per poi arrivare al traguardo “picchettando” sui pedali, proprio come è successo a Stefano negli ultimi chilometri, dove lo spagnolo Nieve gli ha soffiato la vittoria.

 

Ieri i corridori sono stati tutti campioni, dal primo all’ultimo, anzi forse è proprio in occasioni come queste che gli ultimi diventano i primi, visto che l’australiano Wilson, maglia nera della tappa di ieri è stato in bici per più di otto ore. Così sull’onda mitologica dei corridori al Giro, viene da dire che siamo tutti destinati a diventare campioni, nella vita come nello sport. Poco importa se al traguardo ci arriviamo da vincitori o da sconfitti, l’importante è dare tutto. Le facce pallide che abbiamo visto a Gardeccia sono la nostra conferma.

 

ARRIVO 15^ tappa
1° Mikel NIEVE ITURALDE (Spa) Euskaltel-Euskadi
km 229 in 7h27’14” media 30,722 km/h
2° Stefano Garzelli (Ita) Acqua & Sapone a 1’41”
3° Alberto Contador Velasco (Spa) Saxo Bank Sungard a 1’51”
4° Michele Scarponi (Ita) Lampre – Isd a 1’57”
5° John Gadret (Fra) Ag2r La Mondiale a 2’28”
6° José Rujano Guillen (Ven) Androni Giocattoli a 2’35”
7° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas-Cannondale a 3’34”
8° Joaquím Rodríguez Oliver (Spa) Katusha Team
9° Roman Kreuziger (Cze) Pro Team Astana a 4’01”
10° Steven Kruijswijk (Ned) Rabobank Cycling Team a 4’13”

 

CLASSIFICA GENERALE
1° Alberto CONTADOR VELASCO (Spa) Saxo Bank Sungard 62h14’42”
2° Michele Scarponi (Ita) Lampre – Isd a 4’20”
3° Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas-Cannondale a 5’11”
4° John Gadret (Fra) Agr2 La Mondiale a 6’08”
5° Mikel Nieve Ituralde (Spa) Euskaltel-Euskadi a 7’03”
6° José Rujano Guillen (Ven) Androni Giocattoli a 8’39”
7° Denis Menchov (Rus) Geox-Tmc a 8’46”
8° Roman Kreuziger (Cze) Pro Team Astana a 8’58”
9° Joaquím Rodríguez Oliver (Spa) Katusha Team a 9’20”
10° David Arroyo Duran (Spa) Movistar Team a 9’30”

 

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