Berlusconi vota la fiducia obtorto collo

Sorpresa, ma non troppo, dal passaggio al Senato del governo Letta. Ora la maggioranza non deve più essere la stessa
Silvio Berlusconi prende la parola in Senato

A metà mattinata il fatto decisivo: 20-25 senatori sono pronti ad uscire dal Pdl per continuare a sostenere il governo Letta. Da quel momento il Pdl è di fatto spaccato in due. La spinta dei falchi aveva prodotto un risultato opposto a quello sperato. Da qui la decisione di Berlusconi con una giravolta degna del miglior equilibrista, di spingere il partito a votare obtorto collo la fiducia.

E obtorto collo Letta ha dovuto accettare il rientro. Obtorto collo, con qualche forte mal di pancia, i puri e duri del Pdl hanno dovuto votare la fiducia. Obtorto collo i senatori Pd, Zanda in testa, hanno dovuto accettare che Berlusconi tornasse nella maggioranza. Obtorto collo coloro che seguivano la diretta da casa hanno assistito all’ennesima sceneggiata parlamentare di tanti, troppi senatori che perdono il senso della storia politica e della politesse. Obtorto collo abbiamo udito la capogruppo dei 5 Stelle dire ai colleghi: «Siete niente».

Per tutto ciò:

– La nuova maggioranza deve essere diversa dalla precedente, con un governo coeso che non accetta diktat dall’esterno;

– Il Parlamento deve ritrovare la sua centralità nel sistema politico italiano;

– Vanno tenute separate le vicende giudiziarie personali di Berlusconi dalla vita del governo;

– Bisogna cambiare quella legge elettorale che ha prodotto orrori istituzionali e procedurali come quelli di questi giorni;

– Bisogna preparare bene le elezioni, necessarie, che si dovranno tenere dopo la stagione auspicata delle riforme;

– Bisogna che, passato il temporale, ci si guardi non oso sperare dicendo «Siete tutto», ma nemmeno «Siete niente». Ci si accontenterebbe di un semplice «Ci siete», il contrario della reciproca demonizzazione

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