Bentornata, Carolina!

Soddisfazione per le prove degli azzurri ai Campionati europei di pattinaggio artistico. Dove, l’emozione più forte, l’ha regalata un’incantevole Carolina Kostner

Dove eravamo rimasti? Per tornare all’ultima volta in cui avevamo assistito a una gara importante di Carolina Kostner, dobbiamo spostare indietro l’orologio del tempo di quasi tre anni. Era la fine di marzo del 2014, e la nostra rappresentante si aggiudicava l’ennesima medaglia iridata della carriera (la sesta) al termine dei mondiali disputati a Saitama, in Giappone. Carolina, fantastico bronzo olimpico a Sochi solo qualche settimana prima, fece intendere in quella circostanza che aveva proprio bisogno di una pausa, definitiva o meno che fosse. L’azzurra era davvero stanca, “provata” da anni in cui aveva sempre dato anima e corpo all’attività agonistica. Anni in cui aveva regalato, con la sua classe immensa, momenti indimenticabili ai tanti appassionati di questo sport. Anni in cui aveva raccolto grandi successi, certo, ma anche profonde delusioni, attraversando momenti davvero duri. Come in fondo, a pensarci bene, capita a ciascuno di noi …

Chi non ricorda ad esempio il suo presunto “fallimento” alle Olimpiadi del 2006? Quando, appena diciannovenne, non riuscì ad andare oltre il nono posto, schiacciata anche dalla pressione mediatica caduta su di lei dopo aver avuto l’onore di essere scelta come portabandiera italiana durante la cerimonia di apertura dei Giochi torinesi. E ancora, come dimenticare quanto successo 4 anni dopo, ai Giochi di Vancouver 2010? In quella che doveva essere la gara del “riscatto a 5 cerchi”, Carolina cadde una prima volta, una seconda, e poi un’altra, e un’altra ancora. Quando la musica giunse al termine, lei rimase piegata su se stessa coprendosi il volto per secondi che apparvero interminabili, nel tentativo di rimandare indietro le lacrime prima di ringraziare il pubblico sugli spalti che, nonostante i suoi errori, aveva comunque cercato di sostenerla. Alla fine fu solo sedicesima, la sua peggior prestazione di sempre, quasi un’umiliazione per una campionessa del suo calibro.

L’allora presidente del Coni, Gianni Petrucci, subito dopo quella gara, arrivò a dire che forse la Kostner non era proprio una campionessa… Lei accusò il colpo, ma replicò subito che non si sarebbe arresa. E lo dimostrò con i fatti, oltre che con le parole, tanto è vero che nel quadriennio successivo è riuscita nell’impresa di portare a casa prima il titolo mondiale (a Nizza, nel 2012), e poi la tanto agognata medaglia olimpica (ai già citati Giochi di Sochi del 2014). Così, dopo tanti anni in “prima linea”, Carolina aveva effettivamente bisogno di una “pausa di riflessione”, anche se allora non immaginava cosa sarebbe potuto accadere di lì a poco. Un’altra “mazzata” stava per colpirla, anche se, come già accaduto in passato, l’azzurra non si è arresa neanche questa volta. La nostra pattinatrice, infatti, è stata condannata a un anno e 4 mesi di squalifica per omessa denuncia dell’ex fidanzato, il marciatore Alex Schwazer, condannato per doping per i noti fatti accaduti alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012.

Carolina, però, non poteva lasciare in questo modo il suo amato sport. Così, gradualmente, ha ripreso ad allenarsi. Sempre più intensamente. Terminata la squalifica, ha preso parte a un paio di gare nel dicembre scorso (tra cui i campionati italiani), prima di tornare a competere nei suoi amati campionati europei, competizione dove in passato aveva conquistato, tra il 2006 e il 2014, ben 9 medaglie consecutive, di cui 5 d’oro, 2 d’argento e 2 di bronzo. Alla vigilia della rassegna continentale disputata nei giorni scorsi, pochi la ritenevano davvero capace di inserirsi nell’egemonia dettata ormai da qualche tempo dalle giovanissime e “agguerritissime” pattinatrici russe. Diciamo che, francamente, dopo tanta inattività l’obiettivo della decima medaglia continentale sembrava in questo momento davvero un po’ fuori dalla sua portata.

Lei invece, smentendo un po’ tutti, ha prima portato a termine un buon programma corto (sul “Bonzo’s Montreux” dei Led Zeppelin), e poi addirittura il miglior programma libero mai pattinato nella sua vita agli europei (in questo caso sul “Nisi Dominus” di Vivaldi). Un’esibizione da pelle d’oca! Alla soglia dei 30 anni (li compirà il prossimo 8 febbraio), come se il tempo per lei non fosse mai passato. Questo straordinario risultato, è stato possibile grazie al suo grande carattere, ma anche grazie a una strategia di gara perfetta, studiata a tavolino da chi le ha costruito un programma che sembra calzarle a pennello. Tra questi, anche il “carismatico” Alexei Mishin, allenatore conosciutissimo nell’ambiente del pattinaggio per aver “firmato” in passato tanti successi del “Nureyev biondo venuto dalla Siberia”, alias Evgeni Plushenko, uno dei più spettacolari interpreti di sempre di quest’affascinante disciplina.

Il titolo europeo alla fine è andato alla diciassettenne russa Evgenia Medvedeva, imbattuta da più di un anno, che dopo un programma corto di stordente bellezza, pattinato sulle note della struggente “River flows in you” del pianista sudcoreano Yiruma, ha disputato poi un fantastico programma libero ricco di salti tripli e con ben 4 combinazioni di salti. 229,71 il suo score finale, che rappresenta peraltro il nuovo record del mondo in campo femminile da quando esiste il nuovo sistema di punteggio, sistema introdotto dalla federazione internazionale dopo lo scandalo abbattutosi su questo sport per i tanti giudici corrotti durante i Giochi olimpici di Salt Lake City 2002. Seconda, come da pronostico, l’altra russa Anna Pogorilaja (211.39 punti), che ha preceduto solo di un’incollatura la nostra pattinatrice (210.52 i punti della Kostner, il suo secondo miglior punteggio di sempre!). Carolina, ai microfoni della Rai, a fine gara ha dichiarato: «È stata dura. Ma ognuno prima o poi incontra degli ostacoli nella vita, l’importante è non perdere il coraggio e saper anche chiedere aiuto nel momento giusto».

Carolina Kostner con la medaglia di bronzo ai Campionati europei di pattinaggio nella Repubblica Ceca

A Ostrava (Rep. Ceca), in questi giorni, a parte poche eccezioni abbiamo visto in gara quasi tutti i migliori pattinatori del panorama europeo. Abbiamo assistito alle performances di atleti fantastici come lo spagnolo Javier Fernandez, il venticinquenne madrileno, campione del mondo in carica, capace di conquistare il suo quinto titolo continentale consecutivo. Abbiamo visto esibizioni dai contenuti tecnici elevatissimi, come quella del duo formato dai russi Evgenia Tarasova e Vladimir Morozov (uniti anche nella vita oltre che nello sport), primi nella prova delle coppie. Abbiamo gioito per la medaglia vinta da Anna Cappellini e Luca Lanotte, splendidi secondi nella danza su ghiaccio che ha visto ancora una volta il successo dei francesi Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron (al terzo titolo europeo consecutivo). Soprattutto, però, ci siamo emozionati per lei, per la nostra Carolina. Che ancora una volta ci ha ricordato che cadere è umano, ma l’importante è rialzarsi, sempre, possibilmente più forti di prima. Bentornata, campionessa!

 

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