Benedetto XVI sfoglia sant’Agostino
Presentati al papa l'ultimo volume dell'Opera Omnia del santo d'Ippona e una sua raccolta iconografica edita da Città Nuova
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Era il 2008 quando Papa Benedetto XVI ricevette l’ Opera Omnia di sant’Agostino, circa ottanta volumi prodotti in quarantasei anni da Città Nuova editrice. Quell’opera mastodontica però, solo ieri, 2 marzo 2011, ha trovato la sua vera conclusione, quando al Santo Padre è stato presentato l’ultimo volume degli indici. Al papa è stato anche donato un tomo non meno gradito, ancora sul santo d’Ippona: l’Iconografia agostiniana. Dalle origini al XIV secolo.
« Quest’opera fa onore alla Chiesa», è stato il commento entusiasta esternato dal papa di fronte alla piccola delegazione che è giunta fino a lui, rispetto al lavoro che egli stesso definisce « immenso», al riguardo di un santo a lui tanto caro su cui ha svolto studi approfonditi. Un patrimonio sterminato che per la prima volta viene presentato sistematicamente: lavoro, quello dell’Opera Omnia, iniziato nell’aprile 1965, con l’accordo tra l’editrice Città Nuova e la Nuova biblioteca agostiniana. Introduzioni, traduzioni (l’Opera si compone di testi latini a fronte con annessa traduzione), note ed infine gli indici, cinque volumi che composti a partire dal 2006 e che solo da ieri, dopo l’udienza dal papa, si possono dire conclusi.
La delegazione che si è presentata in Vaticano era formata da Giovanni Battista Dadda, procuratore delegato dell’editrice Città Nuova, padre Franco Monteverde, in rappresentanza della co-editrice Nuova biblioteca agostiniana,e di due dei tre curatori del volume iconografico, Alessandro Cosma e Gianni Pittiglio.
Comincia la nuova opera, anch’essa vasta, dell’ Iconografia agostiniana: quattro i volumi, con dedica iniziale a papa Benedetto XVI, che andranno ad esplorare le rappresentazioni di sant’Agostino dalla morte fino al XVIII secolo; uno studio di grande interesse storico, artistico, agiografico e pastorale.
«Il volume unisce il bello delle rappresentazioni artistiche a tutto il vero che sant’Agostino ha prodotto nei secoli», è il commento di Giovanni Dadda. «È il coronamento dell’Opera Omnia, che analizzava, commentava e spiegava la dottrina del santo e l’annessa indiscutibile influenza nel pensiero moderno. Ora si aggiunge la bellezza delle riproduzione artistiche che testimoniano l’importante ruolo agostiniano anche nell’arte ».
L’accurato lavoro di ricerca iconografica ha portato i tre storici dell’arte, curatori dellopera, a rivolgere la propria attenzione verso un gran numero di città e di stati per cogliere le tracce del santo nell’arte.
In questo primo volume si individuano due parti: una prima che raccoglie le 125 opere maggiormente significative ed una seconda che ne raccoglie altre 700 corredate da brevi schede.
« Quando l’impegno dell’editoria cattolica si focalizza su importanti aspetti dottrinali, il Santo Padre sorride sempre con gioia», è infine il commento del procuratore generale di Città Nuova a proposito della reazione del pontefice nei confronti delle opere presentate.
Benedetto XVI ha mostrato un particolare interesse verso la foto riguardante la basilica di san Nicola a Tolentino, nota per la cupola affrescata con immagini di Agostino, dove l’allora cardinale Joseph Ratzinger si recò in visita col fratello, rimanendone piacevolmente ammirato.