Benedetto Pietrogrande, in viaggio

Fino al 30 agosto, il Museo Diocesano di Milano ospita la mostra dedicata a uno dei protagonisti della scultura del XX° secolo. Un appuntamento da non perdere
Pani e pesci di Benedetto Pietrogrande foto del Museo diocesano di Milano

La sede prestigiosissima, la considerevole durata della mostra,la definizione di Pietrogrande come uno dei protagonisti della scultura del XX° secolo, e infine il titolo quanto mai azzeccato, hanno dato una vera gioia a tutti coloro che conoscono e stimano Benedetto.

 

E forse non è una cattiva idea  quella di chiedere a uno di questi, piuttosto che ad un critico d’arte, di scrivere qualcosa  su Pietrogrande e su questa rassegna. La critica infatti ci ha già detto molto su questo artista, ma noi, i suoi amici, i suoi ammiratori, magari nemmeno molto competenti, abbiamo amato le sue opere inspiegabilmente ancora prima di capire… quasi non ce ne fosse bisogno. Quando stai con Benedetto pensi di incontrarlo come maestro e invece trovi prima di tutto il fratello. Indifeso e con estrema fiducia (come tra fratelli, appunto) ti tira dentro la sua esperienza artistica abbattendo il muro tra chi fa e chi guarda. E allora resti lì incantato, pienamente coinvolto e ti sembra di scoprire il segreto della sua arte: l’accoglienza che ha per te, adesso, per ogni uomo incontrato, per l’ultimo, il povero o…il santo!

 

La totalità delle sue opere rivela questa insanabile passione per la “persona”senza distinzioni. Ed ecco gli “Sfratti”, le “Valigie dei migranti” o il bronzo di papa Giovanni senza piedestallo, ma posato in terra nel prato dove giocano i bambini. E le sue Madonne che non sono mai “madonnine” o regine trionfanti, ma sempre Maria di Nazaret, madre.

La sua lunga vita ancora oggi “in viaggio” mi fa pensare a quanto l’artista assomigli al profeta. Tutti e due vivono per la loro gente; da queste radici inizia il loro cammino. Di questo popolo sono creature, e al tempo stesso ne sono la guida. Il profeta con la Parola, l’artista con la sua Arte. Ma anche l’Arte è Parola e perché la Parola sia Dono, il profeta e l’artista  saranno sempre attenti al linguaggio del loro popolo. Mi piace ricordare che qualcuno ha definito l’arte come “la Qualità” del linguaggio.

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