Benedetta sorella acqua
La siccità nel nostro paese è un problema. Non possiamo nasconderlo ma c’è una preoccupante emergenza d’acqua a livello nazionale. Già ad aprile scorso qualche agronomo ha lanciato l’allarme per la scarsità di pioggia nel periodo invernale, prospettando forti ricadute sull’economia e sull’agricoltura. E così è stato! In primavera infatti la mancanza d’acqua faceva sentire i suoi pesanti effetti sull’ambiente.
La siccità ha già fatto registrare in questa metà del 2017 un picco record in Italia. A lanciare l’allarme la Coldiretti: i costi delle mancate piogge e del mancato approvvigionamento idrico ammonterebbero già a 1 miliardo di euro.
I coltivatori della valle del Po, da tempo in fase di asciutta eccezionale, piangono più che i raccolti, le semine di mais, soia, girasole, ed altre colture falcidiate dalla scarsità di acqua. Benedetta sorella acqua…bisogna chiederla, pregarla, implorarla. L’acqua è un bene prezioso e ce ne stiamo accorgendo.
«In primavera le precipitazioni sono state inferiori del 48 per cento rispetto alla media su scala nazionale – afferma il meteorologo Edoardo Ferrara di 3Bmeteo.com –. Emblematico il caso del Po che risulta di oltre 2 metri e mezzo sotto il livello idrometrico secondo le stime effettuate nel pavese, 1 metro e mezzo in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno».
L’innalzamento delle temperature poi, ha fatto registrare un caldo record che non si vedeva fin dal 1884, secondo i dati raccolti dalla Nasa. Al nord Italia finalmente arriva un po’ di pioggia e anche la neve ha fatto capolino a Livigno. Sono sempre eventi estremi e anche preoccupanti: temporali forti e violenti acquazzoni causano altri danni all’uomo e all’agricoltura.
Attualmente le regioni più colpite dalla siccità sono l’Emilia Romagna e la Toscana che hanno chiesto lo stato di emergenza, ma quasi tutte le regioni del centro sud e la Sardegna non se la passano meglio.
Resta comunque alta in tutte le nostre regioni la preoccupazione per gli incendi: la Capitale ad esempio è stata colpita più volte negli ultimi giorni e il fuoco di sterpaglie ha minacciato l’evacuazione di diversi quartieri. Qui inoltre si sta valutando, per non disperdere acqua, di chiudere una parte dei nasoni, le storiche fontanelle pubbliche – sono circa 2500 e sono chiamate così per la forma a naso del rubinetto -, ma è partita una polemica da parte di alcuni esponenti politici (anche di maggioranza) del Campidoglio. I nasoni erogano solo l’1% dell’acqua utilizzata in città e hanno una funzione fondamentale: lo scorrimento dell’acqua nelle tubazioni permette di mantenere in pressione la rete. Inoltre i nasoni garantiscono la distribuzione di acqua potabile in tutta la città e in molti casi, sono l’unica fonte di acqua per i mercati rionali e per tanti senzatetto che utilizzano queste fontanelle come unica fonte d’approvvigionamento.
Insomma, i bacini idrici che servono le grandi città e intere regioni, salvo rare eccezioni, sono ai livelli minimi di guardia. Noi, non possiamo fare altro che…pregare per far piovere! Sorella acqua, scendi dal cielo, bagna le nostre terre…