Bellezza senza fine

Il sogno di una seconda pelle, invisibile, che protegge, rinforza e nasconde le rughe del viso. La società sempre giovane
seconda pelle

La pelle è uno degli organi fondamentali del nostro corpo, non solo perché protegge dai fattori ambientali (acqua, vento, sole, tossine, microorganismi, radiazioni, colpi ecc.) ed evita un’eccessiva perdita d’acqua verso l’esterno, ma anche perché è un mediatore essenziale nelle relazioni interpersonali.

 

La sua importanza estetica e il suo ruolo sociale sono molto evidenti, basta considerare la spesa crescente per mantenere a tutti i costi giovane la pelle con creme, trattamenti e chirurgia plastica. Il deterioramento dell’epidermide, però, è irreversibile, in funzione dell’età, delle patologie e dell’esposizione agli agenti esterni come il Sole.

 

Che fare dunque quando l’angoscia per rughe e borse sotto gli occhi diventa insopportabile? Il Massachusetts Institute of Technology, in collaborazione con altre università statunitensi, propone qualcosa di innovativo: una seconda pelle, un biofilm elastico e invisibile, realizzato con fibre polimeriche, che si applica sulla pelle e vi aderisce.

 

I vantaggi sono parecchi: parziale correzione dei difetti della pelle degradata, protezione dagli agenti esterni, graduale rilascio di farmaci e creme curative, idratazione. In pratica il biofilm, oltre a ridurre rughe e borse sotto gli occhi, con evidenti effetti estetici, favorirebbe i processi di guarigione della pelle rovinata.

 

Tutto bene dunque. L’inseguimento della bellezza perenne continua, grazie anche alle continue novità offerte dalla cosiddetta scienza del desiderio, la scienza e la tecnica, cioè, che si occupano di soddisfare qualsiasi desiderio dell’essere umano.

 

Mi rimane un dubbio: che società sarà quella in cui oltre a non vedere più in giro persone con i capelli bianchi (una volta era sinonimo di saggezza), non vedremo né rughe, né visi invecchiati? Una società dove la vecchiaia è tabù. Una società composta da giovani veri e anziani finti giovani. Almeno finché non troveremo il modo di rimpiazzare anche i cervelli!

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