Bel Espoir 2025, una nave per la pace
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È tutto pronto per salpare sulla Bel Espoir, una goletta a tre alberi che durante i prossimi 8 mesi percorrerà il Mediterraneo da una sponda all’altra, con l’obiettivo di rafforzare la pace attraverso il dialogo e l’incontro.
Duecento giovani di diverse nazioni, culture e religioni saliranno in gruppi di 25 persone sulla barca, diventando protagonisti di una delle 8 tappe di questa odissea, in ognuna delle quali si approfondirà una tematica sociale: dialogo delle culture, istruzione e società, donne nel Mediterraneo, religioni in dialogo, ambiente e sviluppo, sfide migratorie, cristianesimi di Oriente e Occidente, e costruzione della pace.
Il tutto è nato in seguito agli Incontri del Mediterraneo tenutisi prima a Bari (2020) e poi a Firenze (2022), Marsiglia (2023) e Tirana (2024). Quest’anno Giubilare, l’incontro diventerà un pellegrinaggio di speranza che navigherà mettendosi in ascolto delle diverse realtà dei territori che compongono il Mare Nostrum.
Le parole di papa Francesco rivolte ai giovani durante il Med24 sono un invito forte all’azione: «Cari giovani che venite dalle cinque sponde del Mediterraneo: voi, la nuova generazione, siete il futuro della regione mediterranea». Così come risuona con forza quell’appello fatto a Bari nel 2018 ai capi delle Chiese e delle comunità cristiane del Medio Oriente: «Non le tregue garantite da muri e prove di forza porteranno la pace, ma la volontà reale di ascolto e dialogo».
Inoltre, alla radice di questa nave-scuola per la pace, vi è indubbiamente il discorso pronunciato da Giorgio La Pira negli anni ’50 davanti ai sindaci delle capitali per la costruzione della pace. Lo ha ricordato il cardinal Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, durante la conferenza che si è svolta giovedì 20 febbraio presso la Sala Stampa della Santa Sede. Il sacerdote ha sottolineato l’importanza di un impegno orizzontale, che ascolti le esperienze di tutte le sponde, le quali verranno raccolte in un libro bianco come base per «lavorare attivamente per l’amicizia, la pace e la giustizia».
Padre Alexis Leproux, vicario episcopale di Marsiglia incaricato delle relazioni con il Mediterraneo, nel suo intervento ha sottolineato che nella barca siamo obbligati ad incontrarci, nel bene e nel male: bisogna permettere che i giovani «si ascoltino e si scoprano, che cresca la fraternità». E ha aggiunto: «Il dialogo non è spontaneo, serve il coraggio dell’alterità».
La spedizione marittima Med25, lanciata dall’arcidiocesi di Marsiglia in collaborazione con Mar Yam, un’associazione impegnata nello sviluppo della cultura dell’incontro e del dialogo, e Bel Espoir – AJD, un’associazione che mira a trasformare l’esperienza marina in pedagogia della fraternità, vedrà i giovani testimoni della multiculturalità e dell’interreligiosità.
«La diversità riconosciuta, accettata e valorizzata mette in risalto la nostra identità, che cresce nella misura in cui ascoltiamo l’altro», ha affermato durante la conferenza il cardinal Juan José Omella, arcivescovo di Barcellona. Il cardinale ha spiegato, inoltre, che la pastorale giovanile di Barcellona sta preparando l’inizio dell’odissea, che avrà luogo sabato 1° marzo e che coinvolgerà il porto e le istituzioni locali.
«Non è un’iniziativa ma un processo […]. Il Mediterraneo ha bisogno di un’anima nuova», ha precisato monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, evidenziando ancora una volta la necessità di costruire ponti e non muri. «In un mondo sempre più frammentato – ha aggiunto Satriano – è tempo di osare, e di osare con audacia» per «trasformare il Mediterraneo in un laboratorio di comunione».
Sono 8 i porti di partenza: Barcellona, Palermo, La Valletta, Nicosia, Istanbul, Durazzo, Ravenna e Napoli. In ognuno si terrà un convegno iniziale nel quale si affronterà la tematica specifica della tappa in avvio. In seguito 10 giorni di navigazione nel Mediterraneo, nei quali saranno i giovani stessi a guidare la Bel Espoir. Ci saranno inoltre una trentina di scali in altri porti, dove sono previsti ulteriori incontri e visite culturali. Nei porti di arrivo si terranno dei festival per promuovere la pace e la fraternità. Ultima tappa sarà Marsiglia, dove la goletta approderà il 26 ottobre.
Oltre all’esperienza di incontro nella diversità e di formazione di cui i 200 partecipanti saranno protagonisti attivi, il Med25 servirà a rafforzare una rete di solidarietà e di amicizia a servizio dei giovani, così come a creare un think tank mediterraneo interdisciplinare per la pace.
Interpellato dai giornalisti in sala – notevolmente preoccupati per la salute del santo padre – il cardinal Aveline ha affermato che il progetto non solo gli è stato presentato, ma che è stato papa Francesco a insistere affinché esso si concretizzi. E ha anticipato che è in uscita un libro in cui verranno raccolti tutti i messaggi pronunciati dal pontefice in relazione al mar Mediterraneo.
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