Basta insulti alla Mussolini

Nella vicenda delle baby squillo di Roma sarebbero coinvolti anche personaggi noti, come Mauro Floriani, ex capitano della finanza e marito della senatrice del Pdl. Un commento 
Alessandra Mussolini

Nella vicenda delle baby squillo di Roma sarebbero coinvolti anche personaggi noti, come Mauro Floriani, ex capitano della finanza e marito della senatrice del Pdl. Un commento 

Stando ai titoloni dei giornali degli ultimi giorni, Alessandra Mussolini è "distrutta". Ovvio. Ha da poco scoperto che il marito, Mauro Floriani, ex finanziere e padre dei suoi tre figli, con cui è sposata da 25 anni, è coinvolto nel giro romano delle baby squillo. Il suo numero di cellulare era tra quelli intercettati dalla Procura. Uno di quelli, cioè, che contattavano le due adolescenti che, per racimolare un po' di soldi, avevano deciso di prostituirsi in un appartamento del centro, scegliendo come clienti solo professionisti facoltosi.

Che Floriani sia stato oppure no un cliente delle ragazzine dei Parioli, non ci interessa in questi frangenti. Quello che però sembra francamente inaccettabile è l'accanimento mediatico che, non appena la notizia si è diffusa, ha coinvolto la Mussolini. senatrice della Repubblica e membro (tra le altre cose) della commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza. Scaltra in politica, donna appariscente, carattere forte, lingua sciolta, ironia (anche pesante) sempre pronta, la nipote di Sofia Loren è da sempre sotto i riflettori. Sa conquistare la scena e la calca con sicurezza e determinazione, protendendo, nelle sue battaglie, per scelte anche estreme, come quando – a difesa dei diritti delle donne e dei minori – chiedeva a gran voce la castrazione chimica e la galera a vita contro i pedofili e gli stupratori.

Ma le sue parole e le sue battaglie si stanno oggi ritorcendo contro di lei per una colpa di certo non sua. Sul web, sui social network, è tutto uno sfottò, con tante persone che, con crudeltà, si stanno accanendo su una vittima innocente di un grande tradimento umano, personale e familiare.

Come si sentirebbe, ognuno di noi, scoprendo che la persona con cui è legato da ben 25 anni, sente il bisogno di ricorrere al sesso a pagamento? E, ancora, come ci sentiremmo se scoprissimo che la nostra (non più dolce) metà è coinvolta (va ancora accertato se e in che modo) in un giro di prostituzione minorile? E se nostro marito fissasse appuntamenti con baby prostitute della stessa età delle nostre figlie, come ci sentiremmo? E se idee e valori che credevamo condivisi dal nostro partner fossero stati da lui pienamente traditi come ci sentiremmo? Arrabbiate? Deluse? O forse, appunto, distrutte, per aver assistito alla disgregazione del nostro progetto familiare?

In questa storia sufficientemente squallida c'è ora bisogno di qualcosa di più: di comprensione e di rispetto, per la Mussolini, per i suoi figli e per la loro famiglia, dando le giuste colpe a chi le merita, una volta che i reati eventualmente commessi venissero accertati.

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