A Bari nasce il team psico-pedagogico per il ben-essere degli alunni dai 3 ai 13 anni
L’istituto Preziosissimo Sangue di Bari ha avviato il servizio psico-pedagogico in favore di alunni, famiglie e docenti con il progetto “Ben-essere a scuola” presentato ad un mese circa dall’inizio dell’anno scolastico. «La figura dello psicologo si può trovare nelle scuole del nord Italia, mentre nelle altre scuole della nostra Congregazione come per esempio in Argentina, sin dal momento dell’organizzazione dell’equipe scolastica si provvede a comporre il team psico-pedagogico».
Seguendo questa scia, suor Francesca Palamà, Adoratrice del Sangue di Cristo e preside dell’Istituto Preziosissimo Sangue del capoluogo pugliese, ha formato l’equipe con una psicologa, una pedagogista, una psicoterapeuta, una psicomotricista e una professoressa per leggere i bisogni dei ragazzi, per osservare le dinamiche relazionali e comportamentali, che per lungo tempo, le restrizioni e i lockdown hanno annullato.
Un giorno a settimana la figura dello psicologo vivrà nel contesto classe per osservare gli studenti ed, eventualmente, offrire agli insegnanti e alle famiglie un supporto per garantire proprio quel benessere psicofisico della singola persona. A tal proposito suor Francesca dichiara: «L’obiettivo del progetto è quello di gettare uno sguardo che sappia leggere i bisogni dei ragazzi e delle famiglie, affinchè si possa raggiungere quel benessere che contribuisce anche ad un positivo rendimento scolastico».
Sono emersi bisogni concreti, a volte anche latenti con il ritorno tra i banchi dei ragazzi e la preside dell’istituto paritario barese continua: «È nostro interesse e di tutto il contesto che accompagna il loro mondo portare i ragazzi e gli alunni ad uno stato di serenità, di supporto per avere un rendimento scolastico adeguato, ma non solo. È nostra cura impegnarci perché loro possano comportarsi in maniera adeguata e corretta in ogni contesto di vita, mettendo in luce le loro potenzialità».
Come previsto, conseguenze poco confortanti sono ricadute proprio sui più giovani tra abbandoni scolastici, stati di isolamento molto gravi, smarrimento della propria organizzazione giornaliera e altre reazioni che, forse proprio un team multidisciplinare può leggere, osservare e intraprendere eventuali azioni. Suor Francesca, infatti, afferma: «Un bambino non sereno, che non riesce ad essere concentrato e che forse, nella sua mente potrebbe avere come non come prima esigenza la comprensione del valore della scuola, per esempio, potrebbe custodire altre inquietudini e problematiche che lo portano ad essere disorientato».
È opportuna un’adeguata osservazione per definire efficacemente la presenza e la gradualità dei disagi, dell’insofferenza per comprendere la natura del malessere che potrebbe presentarsi.
In realtà la figura dello psicologo a scuola è prevista dal Ministero della Pubblica istruzione, che ne esortava ad inserirlo nel team docenti già nel 2020, nel pieno della pandemia e della didattica a distanza. Ovviamente a causa delle condizioni finanziarie del sistema dell’istruzione italiano non sempre tale figura professionale viene valutata come priorità, anche se questo periodo storico invita a considerarla, allo stesso modo del medico nelle scuole (del quale si ricomincia a parlare). La preside del Preziosissimo Sangue di Bari, però, credendo in questo progetto di “ben-essere”, ha coinvolto la Congregazione delle Adoratrici del Sangue di Cristo di cui far parte e che ormai da oltre cento anni dedicano parte del loro carisma all’educazione dei più piccoli in tutto il mondo.
Il progetto prevede per i ragazzi della scuola primaria uno sportello mattutino con momenti di osservazione all’interno della classe con il consenso e la collaborazione dei genitori; per gli alunni della scuola secondaria, oltre allo sportello di ascolto è stato pianificato un percorso didattico di educazione alla legalità “Edu 3d”, ossia le tre dimensioni: del sé, dell’altro e del creato. Il servizio non è rivolto esclusivamente alla comunità scolastica, ma per andare incontro alle numerose famiglie che hanno vissuto lunghi mesi di disorientamento, sono previsti sportelli di ascolto pomeridiani alla cittadinanza.
L’intento non è quello di offrire diagnosi, ma lavorare sulla prevenzione. Dal primo periodo di ritorno in aula si intuisce che i bambini stanno perdendo l’abitudine di saper stare insieme rispetto al contesto classe e trapela un senso di irrequietezza. Bisogna, perciò provare a ristrutturare il sistema delle relazioni.
Durante la presentazione del progetto del team psico-pedagogico, insieme a Paola Romano, assessora alle politiche giovanili del Comune di Bari, a padre Luigi Caetani, CISM Scuole Paritarie Cattoliche Puglia ha partecipato anche Ludovico Abbaticchio, Garante dei Minori della Regione Puglia che avvalorando la dimensione innovativa ed europea del progetto dichiara: «La proposta non può essere solo sperimentale, ma è una risposta concreta per le famiglie, i ragazzi, i docenti. E’ una proposta in più che non serve a curare, ma prevenire e guardare in modo propositivo nel presente per un benessere sociale».
La proposta può essere inserita nella richiesta della Conferenza Nazionali dei Garanti che chiedono un sistema integrato di medicina scolastica, soprattutto in un’epoca in cui occorre recuperare il sistema di vita di ogni cittadino. A tal proposito il Garante della Regione Puglia fotografa il quadro dei ragazzi generato dal coronavirus: «Il lockdown ha allontanato i ragazzi dalla scuola, è aumentato tra loro l’uso spropositato dei mezzi tecnologici. Ai momenti di partecipazione e di gruppo si sono opposti lunghi e complicati stati di isolamento soprattutto tra gli adolescenti. Effetti sull’evoluzione psicologica potrebbero ricadere su soggetti cosiddetti fragili. Proprio per questo è utile creare sistemi di supporto e affiancamento per un miglioramento di vita nel luogo più importante della socialità che è la scuola. Qui si mettono in moto le dinamiche delle relazioni come il litigio, il gioco, lo stare insieme, la competizione, il piacere di incontrarsi».
Creare sistemi integrati di supporto per il ben-essere psicofisico può rivelarsi fondamentale per affrontare la paura, quella mai sperimentata fino a qualche anno: quella di superare l’ostacolo del coronavirus