Bansur, l’ok dell’Argentina
Altro passo decisivo alla creazione della Banca per lo sviluppo dell'America del sud
Continua il processo di costituzione del Bansur, la Banca per lo sviluppo dell’America del Sud, sorta dalla firma del documento di Parlamar, Isla Margarita, Venezuela, nel 2009. In tale occasione i presidenti di Brasile, Argentina, Venezuela, Uruguay, Paraguay, Bolivia ed Ecuador, firmarono la costituzione di questo organismo il cui obiettivo è quello di coprire le funzioni svolte dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca mondiale, ossia, di aiutare a superare le eventuali difficoltà di stabilità finanziaria o di sostenere programmi di sviluppo.
Dopo Ecuador, Bolivia e Venezuela anche il parlamento dell’Argentina ha ratificato l’accordo con un “non frequente” voto unanime di tutto l’arco politico. La costituzione del Bansur comporterà per l’Argentina anche un’erogazione di 2 miliardi di dollari, per un totale di 7 miliardi che la nascente istituzione avrà a disposizione, quale capitale di partenza.
Brasile, Argentina e Venezuela − rispettivamente le tre maggiori economie del gruppo dei Paesi firmatari −, sosterranno ovviamente il maggiore sforzo finanziario. Sono in fase procedurale le ratifiche mancanti del Brasile, dell’Uruguay e del Paraguay. Basterà il via libera di uno solo di questi Paesi che immediatamente si passerá formalmente anche alla fase operativa.
Al Bansur è stato assegnato il compito di finanziare la strategica rete di infrastrutture civili di cui la regione sudamericana ha bisogno per sostenere l’attuale crescita economica. Si tratta di veri e propri "corridoi" che intensificheranno il sistema dei trasporti attraverso "reti comuni" di strade e autostrade, porti, gasdotti, ecc., ma «senza le limitazioni presenti presso la Banca mondiale o la Banca interamericana per lo sviluppo» ha sottolineato il legislatore informante Fernando Yarade. Investimenti importanti per opere necessarie al blocco regionale sudamericano date le distanze esistenti tra un Paese e l’altro, e misurabili in migliaia di kilometri, e con ostacoli naturali importanti, quali la catena montuosa delle Ande o gli imponenti corsi d’acqua.