I bambini ucraini al centro della missione di Zuppi negli Usa

Ufficialmente, al centro del confronto tra il presidente della CEI, Matteo Zuppi, e il presidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden, c'è il rimpatrio dei bambini ucraini portati in Russia nel corso dell'invasione dell'Ucraina. Continua dunque la missione di pace voluta da papa Francesco, a cui la Casa Bianca riconosce una leadership globale.
Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei (Foto AP/Domenico Stinellis).
Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei (Foto AP/Domenico Stinellis).

La missione del cardinale Zuppi come inviato di papa Francesco per cercare di promuovere la pace in Ucraina è giunta alla sua terza tappa. In questi giorni, infatti, il presidente della Cei si è recato negli Stati Uniti per incontrare il presidente Joe Biden al fine di «scambiare idee e opinioni sulla tragica situazione attuale e di sostenere iniziative in ambito umanitario per alleviare le sofferenze delle persone più colpite e più fragili, in modo particolare i bambini», riferisce una nota della sala stampa Vaticana.

Nel corso dell’incontro, durato circa due ore, il presidente degli Stati Uniti «ha discusso dell’impegno della Santa Sede nel fornire aiuti umanitari per affrontare le diffuse sofferenze causate dalla continua aggressione della Russia in Ucraina» e del «sostegno del Vaticano» per favorire il ritorno a casa degli oltre 19 mila minori ucraini, riporta una nota della Casa Bianca. Ha poi «espresso i suoi auguri per il continuo ministero di papa Francesco e per la sua leadership globale e ha accolto con favore la recente nomina a cardinale di un arcivescovo statunitense».

Il cardinale Zuppi, ha sottolineato la presidenza americana, è stato ricevuto alla Casa Bianca «su richiesta di papa Francesco». È nota, infatti, la sollecitudine del papa a compiere ogni sforzo e percorrere ogni strada possibile per raggiungere una pace giusta. Di ritorno dal viaggio in Russia, il 4 luglio scorso, il cardinale Zuppi aveva dichiarato di aver incontrato papa Francesco per riferirgli della sua missione ed in quell’occasione aveva sottolineato che la priorità era «quella di lavorare per i più svantaggiati, come i bambini, e vedere se si riesce ad avviare il meccanismo per loro e aiutare la parte umanitaria». Il cardinale aveva poi espresso la speranza di impegnarsi in primo luogo a favore dei più piccoli: «I bambini devono poter tornare in Ucraina. Il prossimo passo, quindi, sarà prima la verifica dei bambini e poi vedere come farli tornare, a partire dai più fragili».

Il tema degli aiuti umanitari è stato oggetto dei colloqui anche nelle precedenti missioni ed aveva ricevuto consensi: dopo l’ultimo viaggio in Russia, il consigliere per la politica estera Yuri Ushakov aveva espresso un «alto apprezzamento» per la posizione del Vaticano, definita dai russi «equilibrata e imparziale».

Prima di recarsi al colloquio con Biden, il cardinale Zuppi ha fatto visita a Capitol Hill, sede del Congresso per incontrare alcuni parlamentari statunitensi. Poco prima di questi appuntamenti, l’arcivescovo Christophe Pierre, nunzio apostolico negli Stati Uniti, ha dichiarato ad alcune emittenti televisive che lo scopo della missione del presidente della Cei è «dialogare, ascoltare ed essere ascoltato». Il desiderio è quello di «contribuire alla pace, e più precisamente entrare sull’aspetto umanitario, in particolare per quanto riguarda i bambini. La discussione ruota intorno a questo», ha detto il nunzio ai media. «Questo è lo scopo più specifico del cardinale, e ovviamente del papa, anche perché è concreto. Ovviamente però l’idea è pensare alla pace, nel contesto complicato che c’è. Il cardinale è molto realista, cerchiamo di fare il possibile».

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