La risposta dei bambini alla guerra
Venerdì 25 febbraio è stata pubblicata la lettera dello psicologo Ezio Aceti in cui ha spiegato l’orrore della guerra ai più piccoli. In un contesto bellico ogni volta più sanguinario, per molti adulti diventa complicato capire come raccontare il conflitto e il massacro in atto ai bambini. Tuttavia, essi sono consapevoli di quello che sta accadendo e l’hanno compreso molto bene: «Non si fa la guerra!»
Gli alunni di quinta elementare della scuola “Tattoli- De Gasperi” di Corato (BA) hanno ringraziato Ezio Aceti con disegni e letterine dopo che la loro maestra Annalisa gliel’ha consegnata. Nella lettera, lo psicologo ha dato tre indicazioni precise perché i bambini contribuiscano a fermare la guerra: pregare per i governanti perché si mettano d’accordo e ritirino le armi, pregare Dio che possa scuotere i cuori di tutti e possa far sentire ai bambini il calore della nostra vicinanza, vivere fra noi nella pace con le persone che incontriamo. Questi spunti hanno avviato la riflessione tra gli studenti, che hanno concluso che i governanti della Russia e dell’Ucraina devono fare pace, ma anche che «la pace dipende da noi». La risposta dei bambini è chiara, forse più di quanto lo sia per tanti grandi: «Per costruire la pace nel mondo possiamo chiedere scusa, vedendo il bene che c’è negli altri, avere un dialogo».
Questi sono alcuni dei pensieri e degli auguri che i bimbi di questa scuola primaria hanno condiviso:
«Dio perdona la Russia e proteggi l’Ucraina, affinché finisca la guerra, perché noi non la vogliamo!»
«Mi auguro che si possa arrivare ad una fine e ritrovare quell’amore e quell’umanità che ci contraddistinguono e che, molto probabilmente ad oggi sono stati dimenticati o semplicemente messi da parte».
«Spero che Dio possa aprire il cuore e la mente dei potenti per fargli capire che la guerra è sbagliata! […] Caro Dio, proteggi tutte le persone russe e ucraine ma soprattutto i bimbi, e fai per favore che tornino presto a giocare spensierati».
«Il nostro cuore è come una bottiglia, che viene riempita d’amore dagli altri e svuotata di nuovo per ridonarlo e rendere felice il nostro prossimo».