Azzurrini sul tetto d’Europa, 20 anni dopo

Gli Azzurrini dell’Under 19 riportano l’Italia del calcio sul tetto d’Europa 20 anni dopo: in finale la squadra di Bollini batte 1-0 il Portogallo a Malta
Azzurrini

Tra sogni e delusioni

A Malta, la vittoria della Nazionale allenata da Bollini ci dà un po’ di fiato e ci fa riprendere dai brutti colpi ricevuti dalla nazionale e dai club azzurri nell’ultimo anno. Prima un Mondiale Under 20 vissuto di certo da protagonisti, ma con un secondo posto che sta un po’ stretto; poi l’eliminazione già ai gironi dell’Europeo Under 21; quindi la mancata qualificazione alle Olimpiadi e i ko dei tre club italiani impegnati nelle finali di tre coppe europee. Insomma, un’Italia che sembrava andare bene ma non benissimo, come se non riuscisse ad andare fino in fondo, senza mettere a segno quel gol decisivo quando serve.

Non delude questa volta perché, finalmente, il gol decisivo arriva al momento giusto e fa portare a casa un trofeo che mancava da 20 anni. Era il lontano 2003 quando i classe ‘84 vincevano gli Europei Under 19, ironia della sorte, proprio contro il Portogallo. Vent’anni dopo, al Ta’ Qali di Malta la nazionale dei millennial ripete il miracolo e sale sul gradino più alto del podio battendo, di nuovo, un favoritissimo Portogallo che aveva battuto l’Italia 5-1 ai gironi e che era primo del girone. Un’impresa che sembrava impossibile e che, proprio per questo, riempie ancor più di orgoglio tutti noi tifosi, ma anche i vertici di questo sport.

Queste le parole di Gabriele Gravina, presidente della Figc ai microfoni di SkySport: «Successo storico! I ragazzi sono stati straordinari, così come mister Bollini e tutto lo staff, hanno creato un gruppo eccezionale capace di imporsi in un torneo difficilissimo, vincendo contro avversarie sulla carta molto più quotate – dice Gravina –. Adesso la responsabilità del calcio italiano è non disperdere il grande lavoro svolto dal Club Italia e il talento degli Azzurrini». Un successo storico e con dei ragazzi e uno staff straordinari, quindi, quello dell’Italia Under 19 che, a dirla tutta, non aveva iniziato il percorso europeo nel migliore dei modi.

Il percorso europeo tra sconfitte e partite tirate

La strada verso la finale europea non era stata tutta rose e fiori per gli Azzurri. Anche se in un girone relativamente semplice, insieme a Malta, Polonia e Portogallo, gli Azzurri non erano riusciti a dominarlo. Dopo l’esordio contro i padroni di casa, con un magnifico 0-4 per l’Italia; gli Azzurri vedono subito una pesante sconfitta 5-1 per il Portogallo che si sarebbe confermato poi in testa al girone. Dopo la disfatta contro i portoghesi, quando – seppur con un uomo in meno per quasi tutto il tempo – gli Azzurri non erano riusciti a tenere testa ai lusitani, arriva anche un anonimo pareggio 1-1 contro la Polonia. Polonia con la quale divide la seconda posizione al girone, seconda posizione che, insieme al maggior numero di gol segnati, vale la qualificazione alle semifinali. Qui, ad aspettare gli Azzurrini, una temibilissima Spagna, prima del suo girone contro la quale i nostri ragazzi devono dare il tutto per tutto per poter strappare un 3-2 che li avrebbe portati in finale.

Un percorso completamente diverso, quindi, rispetto a quello del Portogallo che aveva dominato tutte le partite del girone (Polonia – Portogallo: 0-2, Portogallo – Italia: 5-1 e Portogallo – Malta: 2-1) ed aveva concluso senza troppi sforzi una semifinale con la Norvegia vincendo per ben 5-0.

Sulla carta, quindi, il Portogallo non poteva che essere il favorito contro un’Italia che aveva già battuto pesantemente, che sembrava essere passata quasi per fortuna e che aveva avuto vinta la semifinale solo per un pelo. Questo sulla carta. Ma le finali non si giocano sulla carta. Le finali si giocano con la testa, con la tecnica, con il cuore, con la voglia di riscatto e con la volontà di riempire quella bacheca rimasta vuota per troppo tempo. E tutto questo, agli Azzurrini allenati da Bollini, sicuramente non mancava.

Una partita attesa 20 anni

Queste le previsioni e gli stati d’animo di una finale attesa 20 anni. Da un lato, i fortissimi lusitani e dall’altro, degli affamati azzurrini.  Ma già dall’inizio di questa splendida partita, la situazione sembra ribaltarsi. Gli Azzurri sembrano avere tutto solo controllo e cercano subito il gol, mancato per poco al 10′ per Esposito su cross di Missori. Non passa però molto prima che questa fame di reti venga saziata e ci pensa Michael Kayode quando, dopo 18 minuti di dominio territoriale, sovrasta completamente Martim Marques e su perfetto cross dalla sinistra di Luis Hasa spinge potentemente il pallone nella rete avversaria mettendo in crisi il portiere Gonçalo Ribeiro.

Anche dopo il gol del vantaggio, gli Azzurri non sembrano accontentarsi e si giocano delle buone occasioni con Hasa e Vignato. La situazione non cambia neanche per buona parte del secondo tempo con un Vignato che tiene occupato Ribeiro. Ed è solo nell’ultima mezz’ora che il Portogallo da filo da torcere a Mastrantonio e tutta la difesa azzurra con un Gustavo Sa che ha rischiato di portare la partita in pareggio al 61′ minuto di gioco. Ma Gustavo Sa non ci riesce; il Portogallo non ci riesce; impossibile strappare il sogno della vittoria agli Azzurrini che, 20 anni dopo, sono di nuovo campioni d’Europa.

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