Azzardopoli, armi, denari e terremoto

Le popolazioni colpite dal sisma non possono diventare involontarie sponsor del sistema dell’azzardo. Una storia già vista a L’Aquila nel 2009. La messa in sicurezza del territorio richiede un radicale cambiamento di politica economica. L’indignazione di Luigino Bruni e la lezione sempre attuale di Federico Caffè
Terremoto Abruzzo

I soldi puzzano? Sono sterco del demonio, comunque utile per la concimazione? Anche dopo il terribile sisma che, nella notte del 24 agosto, ha distrutto alcuni paesi dell’Italia centrale, è partita automaticamente la ricerca degli aiuti in denaro da destinare al soccorso delle persone coinvolte. Milioni di euro sono già previsti dai bilanci nazionali ed europei per affrontare le gravi calamità naturali. E sono molto di più quelli che si devono mettere in cantiere, una buona volta, per prevenire nuovi inaccettabili lutti.

 

Ad uno sguardo superficiale sembra, perciò, incomprensibile la polemica iniziata dall’economista Luigino Bruni che, a cominciare dai social media, ha invitato a non cadere nella trappola di prendere illusoriamente i soldi della prossima vincita del superenalotto, come proposto anche da alcuni parlamentari. Tutto può essere utile, si dice.

 

La stessa carente politica

L'estrema serietà della situazione ci impone, invece, di cambiare rotta se si svuole uscire dall’assuefazione del ciclo “dolore-beneficienza-rimozione”. La diffusione dell’azzardo in Italia è un cratere che inghiotte tante vittime. L’incentivazione della sua diffusione è una grave responsabilità della politica prevalente. La stessa che non ha adottato le misure di sicurezza necessarie in un Paese a grave rischio sismico. In sostanza di tratta di non legittimare la raccolta dell’azzardo che in Italia drena un fiume impressionate di denaro (88 miliardi di euro nel 2015). Più coerentemente andrebbero confiscati i profitti che le società lucrano da un tale commercio. Ma le leggi attuali fanno il contrario.

 

Come è noto il terremoto de L’Aquila del 2009 è servito paradossalmente, con la pretesa di finanziare la ricostruzione della città, per approvare un decreto che ha introdotto in Italia le Vlt, una forma più evoluta e pericolosa di slot machine.

 

A maggio del 2016 nel capoluogo abruzzese, mentre il centro storico resta ancora disabitato, un’azienda con 37 gaming hall in tutta Italia ha convertito un caseificio in un grande locale per le slot. Quando viene meno la speranza abbonda la fuga magica nell’azzardo che non può essere nobilitato da nessuna finalità di presunta beneficienza e pubblicità occulta.

 

Scelte strategiche di lungo termine

Bruni ha invitato a prendere sul serio la questione delle risorse finanziarie necessarie per la sicurezza dei nostri territori, chiedendo che si metta in discussione l’acquisto dei caccia bombardieri da parte dell’Italia. Non si tratta di negare strumenti di difesa contro la minaccia terroristica. I caccia della Lockheed Martin sono parte di un disegno di riarmo che avvantaggia i produttori di armi senza una strategia necessaria di contenimento dei costi in chiave europea e di potenziamento di una coraggiosa azione di pace.

 

Per rispondere alle tante urgenze del nostro Paese, dal dissesto idrogeologico alle mancate bonifiche dei siti industriali (Taranto e non solo), occorre un radicale cambio di priorità di politica economica. Le intuizioni di Luigino Bruni, l’economista che abbiamo letto su cittanuova.it in diretta dal disastro dalle terre marchigiane, sono in linea con quanto affermava Federico Caffènel 1983.

 

Questo maestro del pensiero economico, che veniva dall’Abbruzzo, citava l’economista liberale Francesco Ferrara, per affermare che era possibile «la ricerca della prosperità nella fortissima riduzione delle armi e non nella loro moltiplicazione».

 

Quindi l’Italia, secondo Caffè, piuttosto che inseguire, in modo subalterno, un certo presenzialismo internazionale («gli antichi mercanti di cannoni si sono istituzionalizzati e multinazionalizzati») aveva l’urgenza di «perseguire ideali amministrativi di bonifica ambientale, di eliminazione del persistente sfasciume geologico, di ricerca impegnata di nuove possibilità di impiego».

 

Sull'argomento leggi pure:

– Marco Bussone – Per una strategia nazionale di rlancio delle aree interne

– Sara Fornaro – L'abbraccio degli aquillani ai fratelli reatini ed ascolani

– Aurelio Molé – Louis eroe per caso

– Chiara d'Urbano – La mia famiglia è volata in cielo…

 

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