Azzardo, ‘ndrangheta e usura, le radici di una svolta
Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato all’unanimità lo scorso 17 aprile il Testo Unico “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza”. Con tale normativa, pubblicata sul Bollettino ufficiale regionale il 2 maggio, per la prima volta la Calabria si dota di una legge in cui vengono messi in campo delle misure specifiche contro la ‘ndrangheta e l’usura e dove vengono indicate delle norme in materia di gioco d’azzardo.
Questo Testo Unico segna una pagina storica per la regione non solo per gli argomenti introdotti, ma anche perchè nasce dalla spinta di tanti cittadini calabresi che hanno dato un segnale di attenzione e di presenza sia a sostegno di imprenditori che denunciano le pressioni criminali, e sia verso la promozione di un’economia responsabile che si oppone alle nuove forme di povertà, come quelle determinate dal gioco d’azzardo.
E proprio in relazione all’incentivazione delll’offerta dell’azzardo, che sin dal nascere del Movimento nazionale Slot Mob, anche in Calabria si sono realizzati una decina di Slot Mob che hanno coinvolto i giovani, le scuole, gli esercenti, i cittadini, le associazioni e le istituzioni in vari comuni della Calabria, in un percorso di consapevolezza dal basso non sempre facile.
Basta ricordare come il primo Slotmob, promosso da Economia di Comunione assieme a diverse associazioni, è stato realizzato a Reggio Calabria proprio nel marzo di quattro anni fa quando la città era commissariata per lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, e come già nel settembre dello stesso anno, sotto la spinta delle stesse associazioni, il Comune emanava la prima Ordinanza comunale in materia di gioco d’azzardo in Calabria (n. 53/2014).
Anche questa legge regionale ha visto il contributo di EdC all’interno del Consiglio regionale, attraverso la partecipazione alle Audizioni promosse dalla Commissione speciale contro la ‘ndrangheta in Calabria.
In materia di gioco d’azzardo il TU introduce i divieti di distanza di istallazione degli apparecchi rispetto ai luoghi sensibili e gli orari di apertura e chiusura all’esercizio del gioco, con un limite massimo di apertura non superiore alle otto ore giornaliere, e la chiusura non oltre le ore 22.00 di tutti i locali pubblici od aperti al pubblico in cui sono presenti o comunque accessibili le forme del “gioco d’azzardo” a rischio di sviluppare dipendenza. Inoltre si ribadisce il divieto di accesso all’azzardo per i minori.
Le novità del TU rispetto alle ordinanze comunali, riguardano gli interventi di formazione ed aggiornamento obbligatori ai fini dell’apertura e della prosecuzione dell’attività, per i gestori e il personale operante nelle sale da gioco e nelle sale scommesse e per gli esercenti che gestiscono apparecchi per il gioco, i cui oneri finanziari sono a carico degli stessi gestori.
Si prevedono le campagne annuali di informazione e di diffusione di strumenti di comunicazione sui rischi e sui danni derivanti dalla dipendenza dall’azzardo oltre al divieto di qualsiasi attività pubblicitaria relativa all’apertura o all’esercizio delle sale da gioco d’azzardo e delle sale scommesse o all’installazione degli apparecchi per l’azzardo.
La Regione si impegna a non concedere il patrocinio per quegli eventi che ospitano o pubblicizzano attività che, benché lecite, sono contrarie alla cultura dell’utilizzo responsabile del denaro o che favoriscono o inducono la dipendenza dal gioco d’azzardo patologico.
La normativa regionale prevede anche la stipula, previo parere del Consiglio delle Autonomie Locali, di protocolli di intesa con le associazioni rappresentative degli enti locali affinché gli stessi si impegnino a non patrocinare e a non finanziare eventi in cui sono presenti, tra gli sponsor o gli espositori, soggetti titolari o promotori di attività che favoriscono o inducono la dipendenza dal gioco d’azzardo.
Infine è stato decretato l’istituzione, per il 30 aprile di ogni anno, della giornata regionale “No slot day” e l’adozione di un marchio regionale “No slot”.
Le associazioni promotrici di questa svolta sono ovviamente contente di aver raggiunto questo traguardo, ma non smettono di lavorare in questa direzione, essendo consapevoli che i limiti di competenza espressi da una normativa regionale sul gioco d’azzardo potranno essere superati solo con modello di cooperazione tra le regioni che determini maggiore peso all’interno della Conferenza Stato-Regioni.