Azzardi di speranza
Le notizie provenienti dai mondi musulmani sono inquietanti: Siria (forse una tregua, ma i morti ammazzati crescono ogni ora), Yemen (morti e feriti nei dui campi), Libia (Haftar conquista i pozzi di petrolio e l’Italia manda un ospedale e 200 soldati), Arabia Saudita (pellegrinaggio diviso quest’anno tra sunniti e sciiti), India (riprese le violenze in Kashmir), Bangladesh (muore la mente dell’attentato al ristorante italiano), Francia (allarmi per possibili attentati)…
I mondi musulmani (al plurale) hanno bisogno di un’attenzione particolare da parte della comunità internazionale. Lo si sta ripetendo in mille modi. Ma l’attenzione si concentra purtroppo nell’inviare armi di ogni tipo e nel continuare a sfruttarne il petrolio o le altre risorse. Col risultato di alimentare sempre nuovi focolai di tensione, condannando a morte centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini che nulla hanno a che vedere con la guerra e le violenze.
I mondi musulmani attraversano crisi (al plurale, ancora una volta) essenzialmente politiche, culturali e identitarie (come d’altronde accade anche al nostro Occidente). Servirebbero investimenti educativi ed economici volti a favorire la crescita della società civile e il ritorno di una vera diplomazia. Gli immigrati musulmani nella nostra Europa potrebbero essere gli ambasciatori primi di tali investimenti, che avrebbero ricadute politiche, culturali e identitarie anche nel nostro Occidente (in cerca di senso).
Ma purtroppo questi “azzardi di speranza” non danno risultati immediati, cioè elettorali, gli unici che interessano quasi tutti i politici delle nostre Nazioni. I nostri azzardi, purtroppo, si limitano alle slot machine e al gratta e vinci.