Autotrasportatori, sciopero concluso. La vertenza passa a Roma
Al PalaRegione di Catania, è stato raggiunto un accordo tra i rappresentanti degli autotrasportatori e la Grande Distribuzione, con la mediazione del governo regionale. Le aziende della Gdo aumenteranno il pagamento del lavoro ai trasportatori. la vertenza, ora, si sposta a Roma, dove si avvieranno le trattative sulla più ampia emergenza del caro-trasporti che, ancora una volta, si lega alla crisi mondiale in atto e, più di recente, alla guerra in Ucraina.
L’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone ha ringraziato gli autotrasportatori per «il senso di responsabilità». Ora, un tavolo tecnico coordinato dalla Regione con la presenza dei vari attori coinvolti avvierà le interlocuzioni anche con il governo nazionale. La prossima settimana é previsto un incontro con il ministro dei Trasporti Giovannini. «La vertenza rimane aperta – ha detto Falcone – poiché i problemi degli autotrasportatori restano tutti sul tappeto nella loro gravità. Il governo Draghi deve invece intervenire in maniera strutturale in favore di un comparto che mai come oggi sta scontando il prezzo della crisi e dell’impennata dei costi, a iniziare dai carburanti». Per il sudest siciliano il danno economico è ingente. Il mercato ortofrutticolo di Vittoria è rimasto fermo per 4 giorni, fino a giovedì. Una stima approssimativa parla di un danno di alcuni milioni di euro. «Alcune partite di merce, soprattutto zucchine e melanzane, sono rimaste invendute – ha detto il presidente dell’Associazione dei Concessionari, Giuseppe Zarba –; il danno economico, per i produttori, si aggira intorno ai 4-5 milioni di merce. Questa merce verrà distrutta o, in parte, avviata alla produzione industriale. Minore il danno per i produttori di pomodori o peperoni, perché il frutto può rimanere qualche giorno in più sulle piante senza troppi danni».
La protesta continua, invece, in Puglia e nelle altre regioni meridionali. Frutta e verdura marciscono nei magazzini, i danni per il comparto agroalimentare sono incalcolabili. Alcune industrie alimentari hanno dovuto sospendere la produzione. La Coldiretti ha lanciato l’allarme: oltre ai danni del settore primario, soffrono anche le aziende dell’indotto e potrebbero esserci dei problemi anche per gli impianti di lavorazione e per le industrie alimentari. In Italia, più dell’85% della merce viaggia su gommato e la protesta dei Tir rischia di avere conseguenze incalcolabili.
La protesta per il caro carburanti interessa anche altre categorie: gli allevatori e i pescatori sono scesi in piazza. Anche per loro, l’aumento del prezzo del carburante potrebbe avere effetti devastanti.