Automobilisti in prerda ai nervi
Sull’orlo di una crisi di nervi. È quanto rischiano seriamente gli automobilisti italiani, adesso che, con la chiusura delle scuole nella prima decade di giugno, ha preso avvio il consueto periodo delle vacanze estive e il relativo esodo verso le località costiere e montane. Il fascinoso rito dello spostamento di massa ormai non ce lo potrà più togliere nessuno. Durante l’anno, i fine settimana e, in modo particolare, certi “ponti”, ci hanno aiutati a restare in doveroso esercizio. Ascoltare la musica dell’autoradio altrui e poter ammirare gli interni della macchina a fianco sono tra i piaceri più immediati offerti senza parsimonia durante uscite e rientri “tutti insieme, appassionatamente”. Solo il periodo estivo, tuttavia, regala le emozioni più intense e più lunghe. Come le code, in cui si ha spesso la ventura e l’inevitabile piacere di tuffarsi. Le “partenze intelligenti”, iniziale terapia contro gli spostamenti di massa, sono ancora consigliate, ma si riferiscono al periodo cruciale dell’estate, quello che va da metà luglio a metà settembre. Per il resto, si tratta di scoprire con sagacia, volta per volta, il momento migliore per partire e per rientrare. Conviene pertanto premunirsi, chiedendo consigli al “Cciss viaggiare informati” (tel. 1518) o consultando il sito www.infoviabilita. it, del gruppo Autostrade (www.autostrade.it). Tutt’altro che di massa sono invece taluni comportamenti che il buon senso – non occorre scomodare l’intelligenza – inviterebbe ad adottare. Sono dettati dal codice della strada, e il mancato rispetto è sanzionato. Purtroppo, essendo un popolo di trasgressori, anche le forze dell’ordine hanno finito per essere accondiscendenti. Così, connivente lo stato, solo il 31 per cento degli italiani allaccia regolarmente le cinture (40 per cento al Nord, 25 al Centro, 18 al Sud). Dati esatti invece non esistono per quanti infrangono il divieto di telefonare guidando. Ogni cifra sarebbe – temiamo – per difetto. Dal 2003, con l’entrata in vigore di alcune modifiche approvate in maggio dal Consiglio dei ministri al nuovo codice della strada, sarà adottata “tolleranza zero” a chi non utilizzerà il vivavoce o (ecco la novità) l’auricolare. Staremo a vedere! Intanto suscita enorme preoccupazione un nuovo costume, che se la ride degli otto mila morti, dei 25 mila invalidi e del milione di feriti causati, ogni anno, dagli incidenti stradali. Si tratta del vezzo di comporre o leggere messaggini sul cellulare durante la guida. “È una mania molto rischiosa e in aumento. Il cervello viene completamente assorbito”, ha commentato Franco Taggi, dell’Istituto superiore di sanità. Tutte queste accortezze incrementano il grado di sicurezza ma non esentano dall’incubo del “tutti in fila”. Come soluzione, si potrebbe ipotizzare, adesso che le mezze stagioni stanno scomparendo, di arretrare l’inizio del periodo delle vacanze estive al 1° maggio e di posticiparne la conclusione al 31 ottobre. Potremmo così evitare di vivere stabilmente sull’orlo di una crisi di nervi. Ma per il momento, visto che il flagello delle code si abbatterà ancora sugli italiani, è forse opportuno migliorare le condizioni di viaggio all’interno dell’abitacolo, soprattutto pensando alla soglia di irritabilità del conducente e dei passeggeri, che per la spossatezza nelle lunghe file si abbassa terribilmente. Fidanzamenti rotti per guida imprudente, padri che non lasciano il volante ai figli, passeggeri che simulano la frenata che il conducente compie solo a ridosso dell’auto che precede. La casistica è infinita perché, spesso, l’inferno non sono le code ma la convivenza in macchina. E proprio i comportamenti all’interno della vettura sono diventati oggetto di analisi di due ricercatori tedeschi, Dieter Ellinghaus e Berhard Schlag, che hanno presentato il loro ventiseiesimo studio sul traffico. Due sono i principali motivi che scatenano il conflitto tra autista e passeggeri: il guidatore influenza le reazioni dei trasportati, perché non sa adeguarsi alle loro esigenze e reagisce in malo modo alle critiche; dall’altra parte, chi è in auto dovrebbe evitare qualsiasi motivo di disturbo e non manifestare paura o tensione durante il viaggio. Talvolta, spiegano i ricercatori, sarebbe sufficiente avanzare la richiesta di fermarsi ad un bar per far sparire il nervosismo. Invece, troppo spesso domina un profondo senso di disagio, e sono soprattutto gli uomini, illustra la ricerca, a vivere male la condizione di soggetti trasportati. Tre quarti degli adulti si impazientisce con chi ha una guida nervosa, frena all’ultimo momento, non rispetta la distanza di sicurezza, deve sempre sorpassare. Una guida del genere è invece una cuccagna per i giovani, che trovano entusiasmante l’alta velocità e una conduzione decisamente sportiva. Cosa fare per evitare un viaggio “l’un contro l’altro armati”? Secondo Ellinghaus e Schlag non si verifica mai una condizione di totale ininfluenza. Ovvio, no? Ma è istruttivo sapere che ogni guidatore è condizionato – in bene o in male – da chi gli è accanto. Di solito, hanno rilevato i due studiosi, la presenza di una persona seduta a fianco produce benefici effetti: aiuta a rispettare i limiti di velocità, i semafori, i divieti. Se a bordo ci sono bambini o anziani, la guida si fa ancora più accorta. Conseguenze diametralmente opposte sui giovani al volante, quando il passeggero è un coetaneo: vanno più veloci, non rispettano le norme di sicurezza, sono disattenti alla guida. Conoscendo perciò l’elevato grado di reciproco condizionamento, i due ricercatori hanno messo a punto una serie di consigli per il conducente e per i passeggeri, che riportiamo nel box qui sopra. Vi cogliamo una semplice filosofia della relazione: entra nella pelle dell’altro, dato che il tuo comportamento inevitabilmente lo condiziona; influenzalo positivamente, tanto più che insieme state viaggiando e vorreste arrivare entrambi sani e salvi (e senza essersi mangiati il proprio fegato). A chi guida, perciò, viene raccomandato prima di tutto di dotarsi di grande pazienza e di adeguarsi ai desideri dei trasportati. A questi ultimi viene consigliato di non esasperare il conducente, di comunicare positività, di assisterlo con la lettura di carte stradali, di rifocillarlo con cibi e bevande. Forse non c’era bisogno di una tale ricerca per sapere che il buon esito di viaggi e vacanze dipende in gran parte da come si vive dentro l’abitacolo della vettura. Ma una conferma non guasta. Soprattutto prima delle vacanze estive. E se, nonostante tutti i più scaltri accorgimenti adottati, le code saranno inevitabili, almeno sarà possibile rendere piacevole quella stipata, accaldata e spesso stressante convivenza in auto. DECALOGO PER DARSI UNA CALMATA. PER CHI GUIDA 1.Assicurarsi che tutti i passeggeri allaccino le cinture di sicurezza. 2.Adeguare lo stile di guida alle esigenze dei passeggeri. 3. Evitare di accelerare e rallentare troppo frequentemente per riguardo a quei passeggeri che soffrono di mal d’auto. 4. Rispettare i desideri dei passeggeri per quanto concerne le soste. 5.Accettare una giusta critica allo stile di guida da parte dei passeggeri. 6. Evitare discussioni animate durante il viaggio. 7. Affidare ai passeggeri compiti che facilitino la guida a chi sta al volante e migliorino “l’atmosfera” in auto. 8. Reagire pacatamente agli errori dei passeggeri, soprattutto per quanto riguarda le indicazioni relative al percorso. 9. Precisare di non voler essere distratti, per esempio da conversazioni, durante difficili situazioni di guida. 10. Non lasciarsi invogliare dai passeggeri a una guida della quale non ci si sente padroni. PER I PASSEGGERI 1. Non mettere in discussione la competenza del conducente. 2. Evitare di criticare lo stile di guida di chi sta al volante. 3. Non mostrare paura o inquietudine durante il viaggio. 4. Evitare qualsiasi diverbio in auto. 5. Non fare chiasso e adeguarsi, per quanto concerne il volume della radio, alle esigenze di chi guida. 6. Evitare di stressare il conducente e di mettergli fretta. 7. Elogiare chi sta al volante. 8. Aiutare il guidatore per quanto concerne il percorso anche consultando carte stradali. 9. Prestare attenzione al traffico e richiamare l’attenzione del conducente su pericoli incombenti. 10. Intervenire qualora si abbia l’impressione che chi guida sia stanco. (di Dieter Ellinghaus e Berhard Schlag)