Il tema scelto dal papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2011 è stato reso pubblico. Suona così: “Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale”. Come commenta il Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali, il tema «si caratterizza per porre al centro di tutti i processi della comunicazione, la persona umana. Anche in un tempo così largamente dominato – e, spesso, condizionato – dalle nuove tecnologie, resta fondamentale il valore della testimonianza personale: accostarsi alla verità e assumersi l’impegno dell’annuncio richiede, per chi opera nel mondo dell’informazione e particolarmente per i giornalisti cattolici, la garanzia di un’autenticità di vita che non può venir meno neppure nell’era digitale».

 

Il sistema mediatico, lo sappiamo, è in gran parte debitore alla cultura contemporanea occidentale, del suo sviluppo. Una cultura che ha messo al centro dell’attenzione l’individuo e non più la persona. Quale la differenza? L’individuo è troppe volte un numero, una monade sociale, un soggetto privato delle sue relazioni interpersonali e della sua dimensione spirituale, concentrato più sui suoi diritti che sui suoi doveri. Così la responsabilità, passando da “personale” a “individuale”, diventa troppo spesso una irresponsabilità sociale, perché prevale nel soggetto la dimensione individuale rispetto a quella sociale. La libertà di stampa diventa così, ad esempio, più importante del rispetto della persona umana.

 

Tanti mali del sistema mediatico attuale derivano proprio da questa eclissi della persona nei nostri mezzi di comunicazione sociale. Scriveva Barbiellini Amidei: «Non è vero che la libertà di stampa è superiore alla libertà della privacy. Non è vero che la libertà di chi deve fare cronaca è superiore a quella di chi ne è oggetto». A Città Nuova abbiamo sempre sottolineato la responsabilità del comunicatore e il valore della sua testimonianza personale per rendere più credibile quello che scrive, che divulga, che mostra. Il tema scelto per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2011 non può quindi che farci un grandissimo piacere.