Austria, 50 anni di unità
Si è svolto a pochi chilometri dalla capitale austriaca, nei giorni scorsi, l’attesissimo incontro tra Maria Voce, presidente dei Focolari, Giancarlo Faletti, copresidente, e la comunità locale. L’appuntamento si è svolto presso il Multiversum di Schwechat, moderna struttura multi-funzionale che ospita concerti, eventi culturali e sportivi, fiere, ecc. Circa settecento i convenuti dalle nove regioni del Paese.
Nel loro saluto iniziale, i responsabili nazionali del Movimento Maria Magerl e Andreas Amann hanno espresso gioia ma soprattutto gratitudine verso Dio per Chiara Lubich e per la spiritualità dell’unità che alla vita di molti ha dato nuovo senso, profondità e pienezza. E gratitudine anche a quanti in questo cinquantennio hanno contribuito, ciascuno al suo posto, allo sviluppo del Movimento. Motivo di particolare gioia in questa celebrazione era la presenza, talvolta dopo anni di assenza, di molti «costruttori e compagni di viaggio di una volta».
Nella prima parte dell’incontro, attraverso foto storiche e testimonianze anche filmate, quasi sfogliando un album di famiglia, sono state passate in rassegna le tappe fondamentali della storia dei Focolari in Austria: dall’apertura nel 1962 del primo centro femminile a Vienna (che fra l’altro ha svolto fino agli anni Ottanta una funzione di ponte per i Paesi dell’Oltrecortina) alle Mariapoli, alla nascita dei Gen, delle Famiglie Nuove e del Movimento Parrocchiale. Per giungere al 2001, anno in cui Chiara ha trascorso dieci giorni in Austria, dando importanti indicazioni sui campi d’azione nei quali impegnare le forze della comunità focolarina. Una videoregistrazione con stralci del suo discorso al congresso dei sindaci “1000 città per l’Europa” ha fatto rivivere a molti dei presenti quell’evento così speciale. Ha chiuso questa retrospettiva il ricordo colmo di gratitudine dei tanti membri del Movimento di ogni età e vocazione che sono già scomparsi.
È seguito l’“oggi” dei Focolari in Austria, a cominciare dalla presentazione della Mariapoli permanente Giosi e del Centro Mariapoli Am Spiegeln. Tra i “tesori di famiglia”, la testimonianza di Reinhard Domig: vittima, nell’agosto 2008, di una feroce rapina nel suo ufficio postale, ha perdonato il suo assalitore prima di accasciarsi colpito da 28 coltellate. Mentre la sua vita era appesa ad un filo, l’intera comunità si è impegnata a pregare per lui, ad assisterlo nei lunghi mesi di degenza e a sostenerne la famiglia. Reihnard, è stato e continua ad essere strumento di unità attraverso la sua testimonianza di perdono.
Diverse le esperienze di “dialogo” all’interno della Chiesa cattolica, nel rapporto con cristiani di altre Chiese, ma anche con fedeli di altre fedi (musulmani soprattutto) e con persone di convinzione non religiosa, come il rapporto da anni ormai in atto con membri del Partito comunista. È un dialogo soprattutto della vita, attraverso lo scambio e la partecipazione ad azioni comuni come progetti d’integrazione per bisognosi o di pedagogia. Altre iniziative, a livello più culturale, riguardano gli ambiti dell’economia, dell’ecologia, dello sport e della comunicazione.
Dai più giovani abbiamo sentito illustrare i Socialday per senzatetto, anziani e bambini di rifugiati, la staffetta mondiale per la pace Run4unity e le azioni per consentire a dieci ragazzi indonesiani di partecipare al prossimo Genfest di Budapest. E tutto per un unico scopo: contribuire alla fratellanza in un Paese sempre più pluralistico come l’Austria.
Alla festa è seguito, domenica 20, un nuovo appuntamento al Multiversum, stavolta con i più impegnati della comunità. Tra la gioia comune, esplosa in un grande applauso, la presidente dei Focolari ha concluso con un augurio: «Non so se è una cosa azzardata, ma vorrei farvi un augurio di libertà, che vuol dire: liberarvi anche dal desiderio di essere efficienti, dall’esigenza di far bene le cose, dal ricordo di cose andate non come avreste desiderato, dalla situazione storica. Liberarvi per avere la felicità di poter dire di sì a Dio e sapere che lui aspetta la vostra collaborazione per fare di questa vostra Austria “ideale” un esempio di libertà vera, profonda; libertà che viene anche dal riconoscere e accettare i propri limiti, dal pensare che nonostante questi limiti possiamo fare qualcosa di buono (questo è ancora più difficile!), dal credere che al di là di essi e con essi agisce Dio. Agisce se gli diciamo di sì. E porta quel fuoco che dice la Parola di vita di questo mese che volge ormai al termine, ma abbiamo ancora un po’ di giorni per continuare l’incendio. Questo è il mio augurio: che siate liberi di appiccare il fuoco!»