Australia. Allarme dell’Unesco: «Muore la barriera corallina»

Un rapporto pubblicato dal Noaa (l’ufficio statunitense per la tutela degli oceani e dell’atmosfera) ha denunciato che il riscaldamento delle acque e le emissioni di carbonio rischiano di far sparire il 98% di questo patrimonio dell’umanità

Negli ultimi 9 mesi il 67% dei 700 km di barriera corallina nel Nord dell’Australia ha subìto un totale sbiancamento che per i coralli equivale alla morte. Un rapporto pubblicato dal Noaa (l’ufficio statunitense per la tutela degli oceani e dell’atmosfera) ha denunciato che il riscaldamento delle acque e le emissioni di carbonio rischiano di far sparire il 98% di questo patrimonio dell’umanità, confermando ancora una volta che il Paese resta tra i primi produttori di gas serra pro-capite.

L’Unesco ha lanciato l’allarme e ha inserito la barriera tra i siti mondiali in pericolo, costringendo in questo modo il governo a presentare un programma di risanamento e di conservazione che prevede un investimento di 1,3 miliardi di dollari. Intanto lo stesso governo sta finanziando la costruzione di una delle più grandi miniere di carbone al mondo nel Queensland, nonostante la contestazione di ambientalisti e operatori del settore turistico.

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