Aumentano i disoccupati in Liguria
Meno occupati in Liguria che passano da 613 mila a 607 mila. A diramare i dati è Unioncamere su base annua. La stessa fa notare che rispetto al secondo trimestre 2013, nell'industria l'occupazione si riduce del 4,6 per cento, rimane invece stazionaria nelle costruzioni. Il terziario invece perde 5 mila posti di lavoro, e 10 mila li perde il settore commerciale/turistico. Aumentano ancora i disoccupati, che tra il secondo trimestre del 2013 e quello del 2014 crescono di circa mille unità, determinando un tasso di disoccupazione pari a 10,4 per cento, +0,2 su base annua. Cresce la quota di persone in cerca di primo impiego (+38,5 per cento) e i disoccupati che hanno perso il lavoro (+2,7 per cento), mentre si ridimensiona il numero degli inattivi di circa 6 mila unità.
Questa la situazione, che con l’autunno in arrivo lascia ben poco sperare dal punto di vista lavorativo. Tra le tante aziende in crisi e con minaccia di grandi ristrutturazioni interne vi è la Piaggio Aero, dove, nel nuovo stabilimento di Villanova d'Albenga: si sono appena trasferiti 420 lavoratori provenienti da Finale Ligure e una cinquantina da Sestri Ponente. Sempre da Finale a Villanova si trasferirà un altro centinaio da fine ottobre, poiché lo stabilimento di Finale Ligure sarà dismesso. Per i 550 lavoratori dello stabilimento di Genova in base all'accordo raggiunto nei mesi scorsi 250 dovrebbero restare nelle attività di service nella sede di Sestri Ponente, per gli altri è previsto per febbraio il trasferimento, parte alla Piaggio e parte alla Laer. Ma i lavori sono molto indietro, tanto che le operazioni. di allestimento della produzione non sono ancora partite.
Ilva: mentre pare in crescita l'interesse da parte del gruppo franco-indiano Arcelor- Mittal, e di altri due colossi stranieri a rilevare il gruppo siderurgico nazionale a Cornigliano si guarda con apprensione al futuro immediato. Nell'incontro in Confindustria per il rinnovo dei contratti di solidarietà che scadono alla fine del mese, il rappresentante di Ilva ha comunicato: che a fronte dei contratti di solidarietà resta l'accordo di programma ma subordinato al piano industriale che il commissario presenterà nelle prossime settimane. Per il sindaco di Genova l’accordo di programma del gruppo deve essere rispettato, deve essere ribadita la valenza industriale delle aree di Cornigliano. E durante il consiglio comunale ha chiesto "garanzie per il futuro occupazionale dei lavoratori Ilva a Genova". «I risultati dell'accordo di programma firmato a Genova sono stati significativi in termini di riduzione dell'inquinamento ambientale, di investimenti realizzati, di recupero di aree per la città – ha commentato il primo cittadino – Il problema è verificare la tenuta industriale dell'accordo di programma, la forza che il gruppo Ilva ha di continuare l'attività produttiva. E' bene che i magistrati facciano i magistrati, non giudichino loro le risorse che sono funzionali agli investimenti industriali, guardino il rispetto della legge a 360 gradi, che adesso anche i magistrati vengano a dire che secondo loro dal punto di vista della finanziabilità delle politiche industriali le risorse sono sufficienti oppure no, mi sembra davvero un compito improprio».
Finmeccanica, nel gruppo è in corso una ristrutturazione radicale che guarda al futuro, questo per la Liguria porterà un nuovo impatto sul territorio. La decisione di concentrarsi sul core business dell'aerospazio e della difesa, significa la cancellazione delle società che diventeranno divisioni della holding operativa. Non saranno più società per azioni AgustaWestland, Alenia Aermacchi, Oto Melara, Wass e Selex. Finmeccanica in Liguria non è solo Oto Melara, Wass e Selex, ma anche Ansaldo Sts (e Ansaldo-Breda). Qui la partita appare tutta quanta da giocare, e le decisioni stanno per piovere sui dipendenti. Intanto a ripresa lavori dopo le ferie Finmeccanica fa sapere che fa troppe cose e deve invece concentrarsi sui prodotti a più alto livello tecnologico. Primo, quindi, restringere il perimetro del business e di conseguenza liberarsi di tutto ciò che non è più "core".