Auguri di buon anno 5775!
È iniziato il capodanno ebraico, Rosh Hashanà, che apre al nuovo anno, il 5775. In questo giorno, secondo la tradizione ebraica, 5775 anni fa Dio creò l’uomo. Lo volle fare simile a lui, e in due versioni, maschio e femmina:«Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò».
Poi, nel settimo giorno, Dio si riposò delle fatiche dell’impegnativa settimana di creazione: forse deliziandosi a guardare l’uomo e la donna a cui aveva appena regalato la vita. È singolare che all’inizio non diede loro comandamenti troppo impegnativi o spirituali, gli chiese semplicemente di continuare la vita a cui lui aveva dato il via: «Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra».
Festeggiano gli ebrei, ma con pacata moderazione: il suono dello shofar, il corno d’ariete, che s’innalza nelle sinagoghe è anche un invito solenne a riflettere sulla propria vita, a che punto si è, insomma… cosa ne stiamo facendo della vita che abbiamo. A conclusione di questa riflessione si getta in un fiume o nel mare (ma anche in una pozza d’acqua se non c’è di meglio) una pietra, emblema dei peccati dell’anno trascorso.
A tutto il popolo di Israele gli auguri più vivi e affettuosi per un nuovo anno ricco di prosperità e fortuna, come i melograni, che si mangiano in questo giorno. E anche colmo di dolcezze, come la mela intinta nel miele, che mai manca nella tavola imbandita per Rosh Hashanah.
Buon anno! Shanà tovà!