Assisi non passa di moda
La città medievale di Assisi, luogo di nascita di san Francesco, fondatore dell’omonimo ordine religioso dei Francescani, è stata iscritta nel 2000 nella World Heritage List dei siti Unesco. La Basilica di San Francesco, i capolavori che sono al suo interno, oltre ovviamente alla magnificenza della struttura architettonica, hanno contribuito fortemente alla decisione di eleggere l’intera città a patrimonio dell’umanità. La Basilica rappresenta un insieme di capolavori del genio creativo umano ed è un esempio straordinario di un tipo di complesso architettonico che ha influenzato, in maniera significativa, lo sviluppo dell’arte e dell’architettura. Al suo interno troviamo opere di Cimabue, Giotto, Lorenzetti, Simone Martini, di fatto i più grandi artisti del ’200 e del ’300, che hanno affrescato le pareti e i soffitti della Basilica. Il luogo rappresenta una meta obbligata per quanti, credenti e non, sentono tuttora attuale il messaggio francescano.
Assisi non è rappresentata soltanto dalla Basilica di San Francesco, ma sono innumerevoli le opere d’arte che troviamo non solo nelle chiese, ma per le strade, nelle caratteristiche viuzze dell’intera Seraphica Civitas. In una sorta di veloce percorso, dopo avere parcheggiato la nostra macchina in Piazza Nuova, la parte alta della città, è impossibile non notare l’imponente l’abside della Cattedrale di San Rufino, eretta intorno al 1028. È una splendida costruzione in stile romanico, la facciata è ornata di tre rosoni, il fonte battesimale è un’antica conca marmorea dove furono battezzati san Francesco, santa Chiara, san Gabriele dell’Addolorata e, forse, nel 1196 Federico II di Svevia.
Il nostro cammino continua verso la Piazza del Comune e lo sguardo viene catturato dalla facciata del cosiddetto Tempio di Minerva. La stessa meraviglia ebbe Johann Wolfgang von Goethe che pose lo sguardo riportando le seguenti parole nel suo diario di viaggio: «Non mi sarei mai saziato d’osservare la facciata e la geniale coerenza dell’artista ch’essa dimostra. A malincuore mi strappai a quella vista, proponendomi di richiamare l’attenzione di tutti gli architetti su questa fabbrica, in maniera che se ne possa avere una pianta esatta». L’interno del Tempio, nel ’500, fu trasformato in una chiesa, la Chiesa di Santa Maria sopra Minerva.
Un’altra tappa è d’obbligo, nel percorrere questa città patrimonio dell’umanità, non possiamo esimerci dal visitare la Basilica di Santa Chiara che si impone, nell’omonima piazza ergendosi nello stile architettonico gotico, con tre contrafforti, archi rampanti. Straordinario è l’interno e subito si nota, sospeso sull’altare maggiore, il Cristo: una grandiosa croce sagomata (1255-1260) attribuita a Benvenuto Benveni da Foligno. Nella Basilica è custodito il prezioso Cristo bizantino, il Cristo di San Damiano, quello che parlò al giovane Francesco, determinandone la conversione e la sua missione.
Un’altra realtà che vive ad Assisi, contribuendo al felice inserimento nei siti patrimonio dell’umanità, è la Pro Civitate Christiana. Don Giovanni Rossi, sacerdote milanese, con un gruppo di collaboratori, fonda questa mirabile e interessante realtà che offre un respiro internazionale alla città con convegni, corsi di studi, presentazioni di libri. Tra i tanti spazi destinati alla cultura, la Pro Civitate Christiana ha una sua galleria d’arte, una straordinaria collezione privata che nasce dall’intuizione del suo fondatore che ha voluto ospitare opere che raccontano “Gesù divino lavoratore”.
Mariano Borgognoni, direttore della rivista Rocca della Pro Civitate Christiana, ci dice che la galleria d’arte contemporanea della Pro Civitate Christiana di Assisi si caratterizza per opere di soggetto cristologico, prodotte da artisti credenti e non credenti, a titolo di ricerca. Un soggetto in particolare fu proposto agli artisti, mediante concorsi o commissioni: “Gesù lavoratore”. Il tema si è poi allargato a “Gesù lavoratore, maestro e medico”, e infine a “Cristo nella civiltà delle macchine”. Oggi la galleria conta circa 700 opere di pittura e scultura di artisti contemporanei e circa 1300 opere di grafica sul tema di Cristo.
Una delle opere più importanti è il Miserere di Georges Rouault, potente sintesi sul dramma della condizione umana e sulla presenza fraterna e salvifica di Cristo. Un settore iconografico raccoglie migliaia di fotografie di opere d’arte a soggetto cristologico, antiche e contemporanee (www.procivitate.assisi.museum).
C’è tanta, tantissima arte da vedere ad Assisi, tanta bellezza in una sola città e in queste poche righe ci limitiamo a descrivere cosa potrebbe aiutare gli ospiti, i pellegrini ad ascoltare i loro passi tra le strade strette di una città rimasta quasi immutata, nella sua architettura e nel messaggio che ancora oggi le pietre trasudano.