Assegno unico universale e valore di un figlio

Previsto nella nuova legge di Bilancio, arriva per tutte le famiglie con figli, a partire dal 2021, una prima forma di applicazione dell’Assegno unico universale.

L’assegno unico universale è un  importante traguardo per le famiglie italiane e per il Paese, per il quale il Forum delle associazioni familiari si è speso e continua a spendersi da anni. In questa pandemia, infatti, senza la capacità delle famiglie di fare da ammortizzatore sociale e trasformare le insufficienze della macchina pubblica, il Paese non avrebbe retto. Di fronte alle emergenze sanitarie, economiche e sociali che sono state scatenate dal virus, servono riforme strutturali e l’assegno unico universale per ogni figlio rappresenta una di queste.

«Aiuterà a sostenere tutte le famiglie, con un compenso che esprime il valore di un figlio, il quale non è solo dei genitori, ma è un bene per tutta la comunità intera. Dunque tale misura non deve essere confusa con altre forme di agevolazione, come può essere il reddito di cittadinanza», afferma Paolo Perticaroli, intervenuto in rappresentanza di AFNonlus e Forum delle associazioni familiari delle Marche all’audizione presso la XII Commissione Affari sociali sul disegno di legge per il sostegno e la valorizzazione della famiglia lo scorso 11 novembre 2020.

Approvato all’unanimità dalla Camera, il cosiddetto “Family Act” vuole scardinare l’equazione figlio uguale povertà. «Le famiglie desiderano fare figli, ma occorre l’aiuto dello Stato. La famiglia soggetto sociale è un discorso su cui si è d’accordo in maniera teorica, ma poi non lo si riesce a concretizzare», sostiene Perticaroli, che per la famiglia si è battuto sin dalla giovane età. «Quando ho conosciuto il movimento  “Famiglie Nuove” ho sentito subito che era importante incarnare un ideale in realtà concreta come può essere il Forum delle Associazioni Familiari. Erano gli anni in cui è nata AFN,  con cui ho subito cominciato a collaborare e che è stata proprio una delle associazioni fondatrici del Forum».

Il nuovo assegno, che riformerà le politiche di sostegno alle famiglie, sarà previsto a partire dal settimo mese di gravidanza per ciascun figlio a carico fino ai 21 anni. Riguarderà circa 12,5 milioni di bambini e ragazzi, di cui 10,1 milioni minori, stando agli ultimi dati Istat sui residenti. Spetterà dal prossimo 1 luglio a tutti i lavoratori, sia autonomi che dipendenti, ma anche a disoccupati e incapienti. Sarà composto da una quota universale e da una quota variabile in base al reddito Isee per un totale di circa 200-250 euro al mese a figlio per le fasce di reddito medio basse. In caso di disabilità il limite di età sparisce e il sussidio è a vita, maggiorato di una quota percentuale variabile non ancora definita. Sarà riconosciuto a tutti i cittadini italiani ed europei, ma anche ai cittadini extra-comunitari con regolare permesso di soggiorno e residenti in Italia da più di 2 anni.

Il disegno di legge «non si limita al sostegno economico. rimarca Perticaroli. – Ma prevede una serie di norme volte valorizzare la famiglia e ad incentivare le nascite: il sostegno all’educazione, l’incentivazione del lavoro femminile, l’armonizzazione dei tempi di lavoro con quelli di  vita familiare, l’autonomia e protagonismo delle giovani coppie». Una misura urgente e significativa poiché se non riparte la natalità, avremo un Paese destinato a scomparire, con sempre più persone pensionate e meno persone destinate a sostenerle. Le politiche familiari come l’assegno unico, non sono solo un aiuto alla famiglia che supporta buona parte del Welfare, ma un vero e proprio investimento dello Stato per il futuro della società stessa.

Per approfondire vedi il cantiere politiche familiari promosso da Città Nuova

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