Aspetto ascetico spirituale dei nomi di Dio nell’opera di Al-Gazali

Il Corano e gli Hadit hanno un profondo carattere socio-politico e giuridico-legale, che caratterizzerà in seguito tutte le scienze religiose musulmane. Base del pensiero musulmano classico ortodosso è, infatti, il diritto, prima scienza teorica nata nell’Islam, che ha lo scopo di applicare alla vita pratica, in tutti i suoi aspetti e

a ogni livello, individuale e familiare, sociale e politico, le prescrizioni del Corano e degli Hadıt . Nonostante ciò, si è visto nascere, già a partire dal I secolo dell’Egira, una tendenza mistica, che sfocerà nel Sufısmo, movimento religioso che ha toccato il culmine del suo sviluppo nel III e nel IV secolo dell’Egira. Alcuni “sufı” hanno raggiunto una profonda esperienza spirituale e mistica, ma sono stati criticati e talvolta considerati eretici dall’autorità ortodossa. Uno dei temi che, in modi diversi, ha interessato la teologia musulmana e la mistica è quello dei Nomi di Dio. Gazalı, eminente teologo musulmano e portavoce di una mistica ortodossa, è autore di un’opera interessante in cui sviluppa anche l’aspetto spirituale di tali nomi. Nella linea di sintesi tra teologia tradizionale e mistica, Gazalı parla della possibilità che ha il credente di imitare i Nomi di Dio. 

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