Aspettando un Elisir d’amore
Può un elisir far innamorare una ragazza bella, carina, ma dispettosa e fiera? Nemorino, giovane contadino ingenuo, ci crede e il furbo Dulcamara, un incantatore che viaggia per i villaggi spacciandosi per un medico infallibile, glielo vende. Il ragazzo lo beve, si ubriaca (è vino, in verità) e trova il coraggio di abbordare la civettuola. Adina, questo il suo nome, che muove le fila di tutto, resiste e lo prende in giro. Ma arriva un colpo di fortuna e tutte le ragazze si innamorano di Nemorino…
Come finirà? Se volete saperlo e divertirvi su una favoletta del 1832, capolavoro di quello spirito arguto che era Gaetano Donizetti, ma quanto mai attuale – anche oggi ci sono i ragazzi timidi, le ragazze supponenti, i pubblicitari imbroglioni, eccetera eccetera…-, basta andare al Teatro dell’Opera di Roma dall’8 al 14 maggio, in cui la spiritosa opera viene rappresentata.
Regia ammiccante di Ruggero Cappuccio, direzione orchestrale di un fine Donato Renzetti, cast giovane e (quasi) nostrano. La musica è bella, spiritosa, maliziosissima e buffa. Ma anche romanticissima. Insomma, da non perdere questo Elisir d’amore. È un successo mondiale dal 1832.