Asciuuu, la piccola onda

Come tutte le mattine, il re del mare chiama la sua truppa: Onde del nord, onde del sud, tutte in fila pronte all’attacco. E al suo via si aprono i cancelli del grande castello ed eccole là… onde grandi e piccole, giovani e adulte spruzzano gocce di avventure sul mare. Ma che strano – pensa il re passando in rassegna la sua lista -. Manca un’onda, manca un’onda del mare, mai successa una cosa del genere. Si guarda intorno preoccupato ed eccola lassù, la nostra protagonista, che da una finestra del castello guarda tristemente le sue amiche ormai lontane. Che cosa hai?, le domanda il re tutto preoccupato vedendo i suoi occhi arrossati e gonfi. Tanto – risponde lei – prima o poi dovrai saperlo, o re. Dovrai licenziarmi! . E perché lo dovrei fare?, le chiede. Allergia, caro re, ho preso l’allergia alla sabbia. Hai mai visto un’onda che starnutisce appena s’avvicina alla riva? Ecco, ahimè, mi prenderanno in giro, mi chiameranno Asciuuu. Basta con queste storie, rispose il re, che della vita e di onde se ne intendeva. Con o senza Asciuuu nessuno può prendere il tuo posto laggiù!. Cosa vuoi, davanti all’autorità del re nessuno può obiettare, quindi senza batter ciglio eccola là, la nostra onda, che s’incammina titubante verso il mare. Ma, prima che lasci la soglia del castello, il saggio re le mette in mano una medicina contro l’allergia. Ti farà bene, ma prendila solo se davvero non ce la fai, le dice con amore. Nuota di qua, gira di là, dietro le grandi onde. Ma cos’è che rotola in mezzo a quell’onda gigante? Non sembra un sasso, è una piccola tartaruga. Oh cielo, non ce la farà mica a tornare in spiaggia, pensa Asciuuu. Dai, salta su di me piccola tartaruga, ti porterò io in salvo. Un bel salto scivoloso ed eccola sul dorso della nostra protagonista. Come ti chiami?, domanda la tartaruga. Asciuuu, risponde senza esitare. Asciuuu, che nome buffo che hai, dice facendosi una bella risata e dimenticando lo spavento. Meno male che ci sei Asciuuu, meno male che sei piccola, altrimenti non mi avresti vista. Grazie, addio Asciuuu. Mentre è li che ancora guarda la piccola tartaruga che si asciuga al sole, vede sotto un ombrellone una bellissima bimba. Così bella, pensa, ma così triste. Eh già, vorrebbe toccare l’acqua ma non sa camminare e questi genitori… Giocherei volentieri con lei per farla sorridere. Se io fossi più forte, più grande, arriverei fino ai suoi piedi. E mentre pensa e ripensa, non si accorge che è in mezzo alla sabbia. Oh no!!!! A a a a asciuuuu!!! Starnutisce così forte che, guarda un po’, si ritrova proprio ai piedi della bimba che ora grida felice, ride di gioia. Meno male che esiste Asciuuu!, gridano tutti i piedini piccoli sulla spiaggia (nella lingua ovviamente che gli adulti non capiscono). Così comincia un meraviglioso gioco: ogni starnuto la porta ad accarezzare i piedi di qualcuno, a riempire un fosso di un castello, a riportare alla riva un pallone, oggetti persi… Alla sera il re è alle porte del castello. Come un bravo papà cammina su e giù, aspettando curioso e un po’ preoccupato la sua piccola onda. Lei invece felice, passa davanti a lui tutta dritta. Ha il naso rosso e gonfio ma gli occhi vivacissimi. Sorridendo gli strizza l’occhio restituendo la medicina. Il re la guarda, non domanda nulla. Ha capito che qualcosa di bello deve essere successo. È fiero e orgoglioso di lei. Come tutte le mattine il re del mare chiama la sua truppa. In prima fila, questa volta, la nostra piccola grande, spettacolare ASCIUUU.

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