Arte in natura

L’alleanza fra l’arte e la natura realizza nel basso Trentino un “ecologico” inno alla bellezza.
Arte

Una passeggiata per i boschi della Val di Sella, nella zona della Valsugana, può rivelarsi un’esperienza quanto mai piacevole e ricreativa. Alle meraviglie della natura intatta e incontaminata si aggiungono infatti le sorprendenti creazioni artistiche che costellano il sentiero più significativo del luogo. Si tratta di Artesella, una rassegna che, dal 1986, vede gli artisti trarre dalla natura del luogo non solo ispirazione e stimoli, ma anche materie prime come sassi, foglie, rami e tronchi. Così, sullo sfondo delle Dolomiti, spuntano qua e là gli interventi degli artisti. Di fianco al sentiero o in alto, sopra le nostre teste, ecco un colossale favo di carta macerata, uno strumento a percussione ricavato da travi massicce tese tra due grandi alberi, sassi bianchi incastrati nelle piante, ad evocare un piccolo popolo di forme antropomorfe; i rami possono magicamente intrecciare un grande sole, un labirinto o un acquedotto romano…

 

Passeggiando fra le meraviglie naturali e quelle dell’uomo, se ne coglie il dialogo e diventa spontaneo il rispetto del silenzio. Questo tratto di vallata rievoca i rinascimentali parchi di sculture all’aperto, ma con un linguaggio moderno: accanto alle sculture in legno non mancano infatti interventi su larga scala o opere… in evoluzione! Molti lavori vengono lasciati alle mani della natura che, in pieno spirito ecologico, li riassorbe nel corso del tempo senza lasciarne traccia.

Altri invece restano nel luogo come opere d’arte durevoli che, similmente alle grandi forme della natura, acquistano in bellezza e potenza col passare degli anni. É il caso della Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri. Questo monumentale work in progress iniziato nel 2001 ha le dimensioni e le forme di una vera cattedrale gotica a tre navate. Un intreccio di rami ne forma la poderosa struttura: ottanta colonne cave alte dodici metri si chiudono sulla sommità nel suggestivo disegno delle volte, un disegno che i rami tracciano direttamente sul foglio azzurro del cielo. Attraverso la struttura che forma le colonne è possibile vedere una pianta di carpino. Al ritmo di cinquanta centimetri l’anno, la sua crescita lenta ma inesorabile segue la direzione imposta dai supporti. Tra un lustro o un decennio le piante verdeggianti si saranno imposte sulla struttura scheletrica, a costruire volte e colonne interamente fuse ai “futuri” grandi alberi. È così che il lavoro dell’uomo e della natura cooperano all’edificazione di uno strepitoso monumento vegetale. Impossibile non rimanere a bocca aperta. L’emozione di questa visione si può paragonare a quella che un cristiano del Medioevo doveva provare di fronte all’innalzarsi delle grandi cattedrali.

 

E in questa città fatta di fronde, legno, rocce e terra non può mancare il Teatro Naturale, costruito con rami intrecciati sul modello dei teatri greci; al centro campeggia un albero nato dalla fusione di quattro differenti piante, a ricordare ai 400 spettatori, che di volta in volta lì assistono a concerti o a serate di spettacolo, che già la natura ci mostra la bellezza della relazione, dell’accoglienza e della reciproca contaminazione.

La collaborazione stretta fra gli artisti e il luogo valorizza tanto i materiali e i colori della natura quanto le forme prodotte dall’ingegno umano. Il linguaggio del creato viene reinterpretato e “ri-creato”; e una ri-creazione d’eccezione è quella offerta al fruitore, partecipe di un’esperienza straordinaria che rimarrà impressa nell’anima.

Questo parco, come uno dei tesori nascosti del nostro Paese, da solo merita un viaggio. Ogni stagione è buona perché la fioritura primaverile così come la vita e i rumori estivi, l’incanto dei colori infuocati dell’autunno o il manto bianco della neve, accompagnano la meravigliosa e naturale mutevolezza che vive in questo luogo.

 

Artesella. In Val di Sella presso Borgo Valsugana (TN).

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