Arrivederci, Bersagliera!
Era il 1953 quando Luigi Comencini impose la ragazza di Subiaco, prosperosa e vivace provinciale, come protagonista insieme a Vittorio De Sica in Pane amore e fantasia, seguito l’anno dopo da Pane amore e gelosia. Successo indimenticabile che fece dell’attrice di fotoromanzi e Miss Italia l’icona di una mediterraneità bella, pulita e ardita. Insomma, la “bersagliera”. Sveglia, intelligente, dotata di vena artistica – fu fotografa e scultrice – destinata a lavorare con registi come Soldati, Zampa, Castellani, Bolognini, Lattuada e poi come Fata turchina nel capolavoro di Comencini, il Pinocchio del 1972.
Ma la “Lollo”, come venne chiamata dai fan, varcò le porte americane e francesi, maturando drammaticamente in Notre Dame de Paris (1956) – il film di J. Delannoy dove fu una splendida Esmeralda; poi una donna sofisticata a Hollywood in Torna a settembre (1961) di R. Mulligan, con Rock Hudson. Lavorò con divi come David Niven, Sean Connery, Tony Curtis, Yul Brynner, Burt Lancaster, Errol Flynn; fu ricercata anche per la bellezza seducente; ricevette sette David di Donatello in Italia ed il Golden Globe negli Usa, una stella addirittura sulla Hollywood Walk of Fame, e deliziò le cronache mondane con i suoi veri o presunti amori nella splendida villa sull’Appia antica e con la vera o presunta rivalità con Sophia Loren, una donna che sa gestire molto bene la propria immagine.
Gradualmente si allontanò dal cinema, si fece vedere in televisione dove si raccontò e raccontò le sue amicizie americane, ad esempio con Marylin Monroe, e poi si dedicò anche alla politica. Vivace e determinata fino all’ultimo, la Gina internazionale aveva anche alle spalle una giovinezza difficile, superata con la grinta che ha sempre mostrato nelle sue migliori interpretazioni, specchio di una italianità al femminile bella e coraggiosa.
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