È arrivato Arsenio Lupin
Prendere il “ladro gentiluomo” come modello di vita: perché no? Netflix non si è lasciata scappare l’occasione ed ha individuato nell’attore francese di colore Omar Sy – 42 anni, comico, fumettista e star della tivù – il volto e la stazza per dar vita ad un moderno fuorilegge che si ispira al celebre personaggio creato da Maurice Leblanc.
Assane Diop, figlio di un immigrato accusato falsamente di un crimine da una sorta di congiura gestita dal finanziere corrotto Pellegrini, vuole riscattare la memoria del padre. Ispirandosi alle vicende di Lupin, con un colpo da maestro ruba il celebre collier della regina Maria Antonietta durante un’asta al Louvre. Maestro dei travestimenti, risulta imprendibile dalla polizia che perde tempo e nervi sulle sue tracce. Lui, con tanto di moglie e figlio, se la cava sempre. Inseguimenti alla James Bond, sfide mentali sofisticate alle forze dell’ordine, il despota Pellegrini che assolda un killer per ucciderlo – prima se la prende con una coraggiosa anziana giornalista -: insomma, un classico noir elegante, scorrevole e divertente con una sorpresa non svelata che aprirà la continuazione della serie creata da George Kay.
Inutile dirlo, il protagonista con quella faccia simpatica – ricordate il film Quasi amici, David di Donatello come miglior film straniero?, l’andatura oscillante, le occhiate intelligenti e furbe, si prende molto spazio. Ma non tutto, perché una serie di personaggi “minori” contorna ogni episodio, facendolo diventare una operazione corale. Al primo posto delle serie più viste attualmente in Italia, Lupin è un gioco, nulla di più. Forse per questo motivo, è rilassante, simpatico e piace a tutti.