Armonia fra le generazioni
La musica ha davvero la facoltà di unire gli uomini. Ce ne siamo accorti durante l’ultimo concerto dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma, dove il pianista polacco-canadese Emmanuel Ax dialogava in musica con il giovane direttore spagnolo Pablo Heras-Casado. Il programma comprendeva Beethoven ( Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra – Adagio e Allegro con brio dal balletto Le creature di Prometeo) e poi i russi Prokof’ev (Sinfonia n. 1 “Classica”) e Sostakovic (Sinfonia n.9). Ax è pianista dalla tecnica strepitosa ma ha la grazia di non esibirla, perché il suo tocco è limpido, ha una aristocrazia- che è d’animo, innanzitutto – che si attaglia perfettamente al pianismo del giovane Beethoven con i suoi echi mozartiani e alla poesia del lungo Adagio. Il direttore accompagna con equilibrio e l’intesa fra lui e il solista –complice l’orchestra cangiante – è visibile ed udibile. Il bis di un Notturno di Chopin è capolavoro di delicatezza raro da udire.
Il direttore di Granada esegue un Prokof’ev scattante e brillante, accompagnando i l ritmo col corpo ed un Sostakovic divertente e quasi marionettistico, tanto più che la sinfonia n. 9 era stata commissionata come inno alla vittoria della guerra, che astutamente il musicista accontenta con interventi dei fiati ma il clima è quasi da divertissement.
Ancora una volta, una grande serata.