Armani, erede della corrente artistica ukiyo-e
Giorgio Armani, all’interno dell’XI edizione di Milano Moda Design, nell’evento che celebra il connubio tra architettura e fashion, ospita sui quattro piani del suo negozio in corso Venezia un percorso suggestivo a ritroso, tra minimalismo, ispirazioni giapponesi ukiyo–e di Hiroshige e Hokusai, Art-Decò anni ‘20-‘30, modernismo. Giorgio Armani, poieta haiku, lascia al visitatore il piacere di scoprire i nessi e le allusioni, spesso non immediati.
Unico elemento esplicito, della linea I Club, l’inedita credenza in marmo colombiano, ottone a immersione in plexiglass per il sostegno, che evoca L’onda di Hokusai. Giorgio Armani, soggiogato dal fascino della poesia visiva ukiyo-e, riprende Le trentasei vedute del monte Fujii realizzato da Hokusai negli anni ’30 dell’Ottocento, per rievocare le raffigurazioni de L’Onda, capolavoro dedicato all’uomo in preghiera di fronte alla natura.
Asay Ryoi nei Racconti del mondo fluttuante del 1662 descrive il fascino haiku dei delicati rapporti tra vuoti e silenzi, pace interiore mai irretita dalla degenerazione delle cose. Giorgio Armani, poieta ukiyo-e, ama rappresentare tracce di armonia dell’universo, metonimie, descrizioni di un particolare, pianta, nuvola, onda, nel variare delle condizioni atmosferiche.
Namur, con le sue sfumature quasi astratte, sembra disegnare i paesaggi evanescenti di Hiroshige, il suo canto di solitudine, l’inno alla caducità delle cose, il trascorrere inesorabile del tempo. Evoca l’ascolto religioso della natura, il respiro del cosmo, la poesia lirica di un’anima in armonia. Dal ciclo continuo di nascita e rinascita, la reazione ukiyo è una sofferenza che si trasforma in humor e si fa preghiera, come nelle categorie occidentali dell’esistenzialismo di Sull’ironia di Soren Kierkegaard.
Giorgio Armani dedica al romanticismo inglese e alla pittura di paesaggio di John Constable un omaggio alla sue “nuvole” e alla sua tecnica di osservare con attenzione scientifica le variazioni atmosferiche, la direzione del vento, le condizioni del tempo, a seconda dell’ora del giorno. Se l’architettura ha il compito di creare soluzioni di grande effetto che modulano con simmetrie gli spazi, «il mio compito – afferma Giorgio Armani – è quello di dare loro vita attraverso la mia sensibilità estetica».
La novità della Collezione Armani 2018 è la comparsa del colore a contrasti vivaci, uno stupefacente petrolio, rosso, indaco, verde. Il fil rouge di una sensibilità sottile, che si esprime nella cura degli oggetti quotidiani è la peculiarità di luce e di ombre del lighting-design al quale Giorgio Armani dedica da sempre una particolare attenzione. Creando un rapporto tra ombre e riflessi, l’architettura si trasforma e gli spazi cambiano. Come in una mise-en-scène, lampade di suggestione orientale filtrano morbidi chiaro scuri.