Argentina. Riaperto dialogo con Fmi

Cambiano i criteri di gestione dell'organismo internazionale accusato di aver favorito il disastro finanziario argentino del 2001

È ripreso, dopo alcuni anni, il dialogo tra Argentina e Fondo monetario internazionale. Bisognoso di fondi freschi, il governo di Buenos Aires sta negoziando un prestito e i termini del conseguente monitoraggio. Ma non è questa l’unica ragione del nuovo corso. Buenos Aires, infatti, valuta positivamente i cambiamenti realizzati nell’organismo dal suo attuale direttore, il francese Strauss-Khan, la cui gestione viene vista di buon occhio anche da ferrei critici dell’FMI come Joseph Stiglitz, premio Nobel dell’economia.

 

I rapporti vennero troncati dopo dure critiche rivolte dall’allora presidente argentino Néstor Kirchner alla visione neoliberista adottata ed imposta dal FMI, colpevole inoltre di aver favorito il disastro finanziario argentino nel 2001. Opinione, questa, condivisa anche da Stiglitz e da vari Paesi emergenti che hanno subìto, nel recente passato, pesanti intromissioni del Fondo su questioni interne.

 

Nel 2005, Brasile e Argentina saldarono il proprio debito con l’Fmi pagando in totale 25 miliardi di dollari pur di sbarazzarsi del monitoraggio dell’ organismo. Oggi si riapre un nuovo capitolo non solo per l’Argentina, ma anche per i Paesi emergenti bisognosi di un Fmi al servizio dello sviluppo.


(AB_Ciudad Nueva_Argentina_2009/10/14)

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