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Archeologia digitale, quelle impronte di 2.500 anni fa

Negli anni ’90 un gruppo di studiosi ebbe l’idea di estendere l’indagine dattiloscopica dal settore del crimine a quello dei reperti d’arte del V sec. a.C. Il racconto degli esiti straordinari di quella sperimentazione, le luci sulle tecniche dei ceramisti e la specialistica dei maestri di bottega magno-greca, ma anche le tante opportunità e tracce andate perdute.
Immagine didattica area archeologica medievale con associata impronta digitale. Foto di Michele Zasa
Immagine didattica area archeologica medievale con associata impronta digitale. Foto di Michele Zasa

La tecnologia che domina la nostra era è detta digitale, da digit parola inglese che indica la conversione in numeri dei sistemi operativi di ultima generazione. Digitus però in latino significa dito e infatti i primi rudimentali computi numerici che…

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