Apre la kermesse della fiction di Steve Della Casa
Il budget ridotto ha aperto al pubblico il mondo sommerso del dietro le quinte, con corsi tenuti da costumisti, truccatori, montatori.
Budget ridotto per il Fiction fest 2010 di Roma, come d’uso di questi tempi. Perciò la grandeur delle passate edizioni è in sordina (per fortuna) e cede il posto ad una nutrita serie di convegni, anteprime, rivisitazioni. Il Villaggio della Fiction, nei giardini di Castel sant’Angelo, mostra il mondo sommerso di chi la fiction la “fa”, non tanto e non solo gli attori, ma costumisti, truccatori, montatori, maestri d’armi e si inaugurano corsi aperti al pubblico per imparare qualcosa sul campo.
Così il popolo degli “sceneggiati”- antico nome ormai in disuso – si riversa dai giardini al cinema Adriano fino all’Auditorio di via della Conciliazione. La folla è variopinta, di tutte le età. In apertura alle 18 alla ripresentazione della fortunata serie “Tutti pazzi per amore”, con l’interminabile cast, ragazzi e ragazzine, nonne e signore, mescolati a giornalisti vecchi e giovani da tutta Italia pullulavano frenetici. Capaci anche di commuoversi con ripetuti applausi al ricordo di Pietro Taricone, il simpatico reduce del Grande Fratello approdato alla tivù e diventato un “personaggio”, dopo la scomparsa alcuni giorni fa.
Per la scelta, l’imbarazzo è grande e i piatti appetitosi non mancano. La Luxvide ad esempio, ha sfornato i primi brani dei suoi film su Filippo Neri, intepretato da Gigi Proietti, e su Pio XII, Sotto il cielo di Roma. Più laidamente, chi scrive si è visto un bel trhiller tedesco Tod bei Ankunft in cui Tobias Moretti è un ex terrorista che ritrova moglie e figlio, facendo i conti col passato. Ben fatto, sicuro, nonostante i soliti clichè sull’Italia e Napoli, dove è in parte ambientato. Vedremo cosa ci aspetta oggi…