Approvata la legge contro le slot nei luoghi sensibili
La regolamentazione in merito al gioco d’azzardo segna una svolta importante in Trentino, nello scorso mese di luglio infatti il Consiglio provinciale ha approvato una nuova legge denominata “la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco” che tra le varie cose prevede entro i prossimi 5 anni l’eliminazione totale di tutte le slot machine, sia dai bar che dalle sale giochi, situate nel raggio di 300 metri da luoghi sensibili come scuole, ospedali, centri sportivi, centri anziani, chiese, ecc.
La norma è la sintesi di due disegni di legge, il primo della consigliera Violetta Plotegher del PD e il secondo di Walter Viola di Progetto Trentino che, dopo un’adeguata discussione, hanno trovato la giusta sintesi in un unico Ddl approvato all’unanimità dal Consiglio. Un segnale importante che mette in evidenza che quando si legifera per tutelare la popolazione, la politica si impegna a trovare risposte concrete indipendentemente dai simboli e dai partiti.
Oltre alla riduzione dell’offerta la nuova legge punta anche a mettere in rete tutti i soggetti interessati: azienda sanitaria, provincia, comuni e terzo settore con l’obiettivo di formare, informare, sensibilizzare, prevenire e curare.
Una vittoria importante per il fronte anti-azzardo del Trentino rappresentato in primis dall’Alleanza per la Tutela e la Responsabilità condivisa per il Contrasto al Gioco d’Azzardo patologico promossa dal Comune di Trento, dall’Associazione Auto mutuo aiuto (Ama) e dal Forum delle Associazioni Familiari del Trentino insieme a numerose realtà locali profit e no profit.
Proprio l’AMA, un’associazione che attraverso l’aiuto reciproco opera nella cura di varie dipendenze, tra le quali anche l’azzardo patologico, è la prima ad esprimere la propria soddisfazione e sottolinea come sia fondamentale contrastare l’abuso d’azzardo arrivando ad una costante riduzione dell’offerta di gioco che, ultimamente, sta coinvolgendo pericolosamente non solo gli adulti e gli anziani ma anche i giovani.
In questi anni di battaglia “anti-azzardo” va ricordato anche il ruolo fondamentale de “Il Trentino”, un quotidiano locale diretto da Alberto Faustini, che ha sposato in pieno la causa, promuovendo un lavoro giornalistico di sensibilizzazione e modificando radicalmente il proprio modo di comunicare le notizie riguardanti questo tema.
Sull’approvazione della legge abbiamo sentito Ivan Fontana titolare del Bar Civico 131, il primo esercente di Trento che ha deciso di eliminare le slot machine dal proprio locale e che in occasione dello Slotmob di Trento è stato premiato dal sindaco con il marchio etico Gioco d’Azzardo? No grazie: «E un’ottima legge, un messaggio molto forte» dice Fontana e aggiunge: «In un momento dove si fatica a trovare fiducia nella politica, proprio dalla stessa arriva una risposta concreta su un tema che sta creando un grave disagio sociale. Sicuramene ci saranno dei ricorsi perché il guadagno generato dalle slot è importante ma il coraggio di legiferare dimostra che il problema necessitava di una risposta immediata. Io la scelta di togliere le slot l’ho già fatta nel 2012, mi faceva troppo male vedere tante persone che dentro il mio locale si giocavano la propria vita alle macchinette. Ho perso quel guadagno ma continuo a lavorare bene, la mia clientela ha capito, ha appoggiato la mia scelta e sento nel mio piccolo di aver contribuito a migliorare la mia città».
Fontana ha accennato a possibili ricorsi e pare che questi siano già pronti. Le associazioni di categoria protestano per una norma che potrebbe mettere in difficoltà economica molti bar che dai proventi delle slot generano gran parte del loro ricavi ma anche i concessionari non stanno a guardare. In una recente intervista al giornale Il Trentino, l’avvocato Michele Busetti, legale della società partner esclusiva di uno dei maggiori concessionari nazionali che solo in Trentino gestisce più di mille slot, ha dichiarato: «Ovviamente c’è stupore per un intervento legislativo che appare privo di ragionevolezza, sono allo studio varie iniziative » e ancora Busetti: «Mi rifiuto di pensare che l’emergenza in Trentino sia la ludopatia».
Evidentemente la scelta operata a Trento è, invece, un forte segnale politico di risposta all’emergenza sociale che sta mettendo a dura prova il nostro Paese, tra i primi al mondo per consumo Del cosiddetto “gioco” d’azzardo.