Appello per la Siria

Il Movimento politico per l’unità pubblica un forte appello alla comunità internazionale perché, invece delle armi, si persegua un progetto di riconciliazione nazionale plausibile. Lo riportiamo integralmente
Un soldato siriano sulle strade di Damasco

L'aggravarsi della situazione siriana richiede una valutazione approfondita degli strumenti di cui la comunità internazionale dispone per la risoluzione di tale conflitto.

In primo luogo riteniamo che vadano urgentemente esplorate tutte le possibilità ancor esistenti per soluzioni negoziali della crisi, sul solco delle iniziative che avevano preso avvio a Ginevra; tale percorso avrebbe, infatti, effetti di maggiore stabilizzazione all'interno e tra i Paesi dell'area mediorientale.

In secondo luogo l'accertamento delle responsabilità sull'uso di armi chimiche deve avvenire con il rigore richiesto dalla gravità della violazione secondo modalità trasparenti e da parte di organi indipendenti, in condizioni di piena operatività.

Nessun intervento deve, comunque, essere mai compiuto senza uno specifico mandato dell'Onu. Al di fuori di tale contesto nessuna iniziativa può considerarsi legittima.

Sarebbe inoltre incoerente e controproducente un intervento non accompagnato da una strategia di riconciliazione nazionale, di giustizia, di transizione e di ricostruzione politico-istituzionale, concordata con tutti gli attori coinvolti sia interni che internazionali.

Proprio la complessità  della crisi siriana conferma la necessità di un meccanismo istituzionale regionale per la risoluzione delle controversie e delle tensioni prima che si trasformino in gravi conflitti. Tale processo va incoraggiato e sostenuto in tutti i modi e in tutte le sedi politiche e diplomatiche.

Lo sviluppo di relazioni pacifiche e costruttive in tutta l'area del Mediterraneo e del Medio Oriente – che favoriscano percorsi inter-indipendenti di sviluppo equo, pluralista ed equilibrato dei popoli della regione – richiede un'assunzione di responsabilità nelle relazioni bilaterali e multilaterali con questi Paesi che chiama in causa tutti i governi, le società e i cittadini.

Rivolgiamo perciò un forte appello agli organismi della comunità internazionale e a tutte le parti coinvolte affinché vengano – urgentemente e con la piena consapevolezza delle conseguenze di ogni scelta – compiuti i massimi sforzi possibili verso una pace giusta e duratura. 

Roma, 28 agosto 2013

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