Appalti, presto corsie preferenziali per le imprese oneste
È davvero un momento favorevole per la legalità. C’è una maggiore sensibilità nei cittadini; i giovani – da sempre sensibili a queste tematiche – oggi lo sono in modo “strutturale”, cioè vogliono dare un contributo che non sia emotivo, ma che provochi cambiamento. L’esperienza vissuta qualche settimana fa a Caserta in occasione del, Meeting della legalità promosso dai giovani del Movimento dei Focolari, ne è un esempio concreto. Insomma, i tempi sembrano maturi per compiere finalmente non solo azioni di testimonianza, ma anche tentativi concreti per incidere nella storia.
Ed ecco alcuni esempi di accelerazione verso la legalità, che non provengono, questa volta, dal basso, bensì dalle istituzioni, a testimoniare la volontà ormai diffusa di far divenire la legalità una normale prassi quotidiana.
Il 10 agosto è entrato in vigore il documento – un motu proprio – firmato da papa Francesco (che riprende un lavoro iniziato alcuni anni fa sotto Benedetto XVI e per volontà del cardinale Bertone), per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio, che istituisce un Comitato di sicurezza finanziario.
Questo Comitato dovrà coordinare le autorità competenti della Santa Sede in materia di prevenzione e di contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e della proliferazione di armi di distruzione di massa. Un fatto importante, con ricadute nei confronti della comunità internazionale, che ben evidenzia la volontà del Vaticano nell’impegno di tutela della legalità anche nel campo specifico delle attività economico-finanziarie.
Nei mesi scorsi, invece, è stato presentato a Napoli l’elenco degli operatori virtuosi, In mille contro il racket e l’usura, un vademecum per i consumatori. Presente il Commissario di governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Elisabetta Belgiorno. «Questo, che sembra solo un “volumetto” – ha detto la Belgiorno – rappresenta in realtà un documento la cui esistenza era impensabile fino a pochi anni fa. La repressione e la prevenzione da sole non sono sufficienti: occorre creare una rete sempre più ampia. Questa pubblicazione vuole essere anche strategia: all’alternativa fra acquiescenza o eroismo occorre sostituire azioni concrete per riguadagnare una sana normalità quotidiana».
L’iniziativa rientra nel Progetto di consumo critico “Pago chi non paga” al quale aderiscono 472 imprenditori della Sicilia, 429 della Campania, 155 della Calabria e 85 della Puglia. Partner dell’iniziativa la F.A.I., Federazione nazionale delle associazioni antiracket e antiusura italiane.
Infine, il 14 agosto entrerà in vigore il decreto che contiene le modalità per l’istituzione e l’aggiornamento degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri riguarda la costituzione della white list presso le prefetture ed è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dello scorso 15 luglio.
Gli elenchi riguardano i settori ritenuti più a rischio come: trasporti di materiale a discarica per conto terzi; trasporto e smaltimento di rifiuti per conto terzi; estrazione, fornitura e trasporto di terra, materiali inerti, calcestruzzo, bitume; noli a freddo di macchinari; noli a caldo; fornitura di ferro lavorato; autotrasportatori per conto terzi; guardianìe dei cantieri.
L’iscrizione a questi elenchi è su base volontaria e le prefetture hanno novanta giorni di tempo per accettare la richiesta dopo aver verificato la presenza nella banca dati nazionale unica e aver eseguito le verifiche necessarie. L’inserimento nella white list vale per dodici mesi e le imprese inserite godranno di corsie preferenziali nelle partecipazioni alle gare.
«Il provvedimento – dice il presidente di Confindustria Sicilia, Antonella Montante – è un altro passo avanti nella sfida del contrasto alla mafia in un’alleanza con il mondo delle imprese sane»
Il momento quindi sembra davvero favorevole, e la voglia di unire le forze e contrastare l’illegalità può divenire finalmente obiettivo delle imprese, ma anche della politica e dell’economia.
La convenienza della legalità finalmente declinata anche in politica e in economia.