Ansaldo Energia, salvi i posti di lavoro
Conclusa la cessione di Ansaldo Energia alla Cassa depositi e prestiti, grande soddisfazione è stata espressa da Antonio Graniero, segretario generale della Cisl: «In questi anni – ha affermato – abbiamo lavorato affinché si rendesse concreta questa soluzione, anche perché perdere Ansaldo Energia sarebbe stato un dramma».
I dipendenti dell’Ansaldo Energia, azienda simbolo di Genova, che temevano per il loro futuro, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Adesso, infatti, è sicuro. L'Ansaldo Energia resta italiana: è stato firmato l'accordo per l'acquisizione della maggioranza dell'azienda alla Cassa depositi e prestiti. E ora si tratta con i coreani per il passaggio di una quota significativa delle azioni. I dipendenti negli ultimi mesi avevano vissuto giornate di forte tensione, quando sembrava che il passaggio di proprietà favorisse un’impresa coreana, con forti rischi di licenziamento del personale.
Lo slogan “Alsando non si tocca” aveva animato l’estate genovese. Sindacati, imprenditori e lavoratori avevano lottato contro la possibile vendita di Ansaldo Energia, Ansaldo STS e Ansaldo Breda. Più volte sindacati e lavoratori, erano scesi in piazza per dare vita a manifestazioni di protesta e per invocare un atteggiamento serio da parte dell’azienda. «Se i partner industriali hanno bisogno di queste società, presentino un vero piano industriale e si confrontino con trasparenza ai tavoli competenti», era la richiesta delle maestranze. Fim, Fiom e Uilm domandavano una governance italiana aperta a partnership industriali. «Si continua a seguire una strategia che è tutto tranne che un piano industriale.Queste operazioni – affermavano i sindacati – indeboliscono le capacità industriali di Finmeccanica, del Paese Italia e soprattutto della città di Genova. La politica locale e l’intera città sono state chiamate a mobilitarsi, insieme ai lavoratori, per non disperdere questi importanti e gloriosi patrimoni industriali. È ormai necessario che il governo si pronunci ufficialmente (come azionista di Finmeccanica) sulle prospettive di queste società: non può essere né neutrale, né spettatore passivo, ma deve dare un indirizzo di politica industriale che salvaguardi queste specificità italiane in settori così strategici».
Poi sempre i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm di Genova hanno ottenuto la convocazione del governo. Ora l'operazione Ansaldo Energia è definita. La maggioranza assoluta dell'azienda genovese passa alla Cassa depositi e prestiti attraverso il Fondo strategico italiano. Finmeccanica sarà sempre azionista di minoranza. E ai coreani di Doosan andrà la cessione di una significativa quota azionaria. Attualmente il capitale dell'azienda genovese è suddiviso fra Finmeccanica (55 per cento delle azioni) e il fondo americano First Reserve (per il rimanente 45).
L'operazione, nata con il sigillo del governo Letta, prevede che al fondo della Cassa depositi e prestiti vada una quota azionaria fra l'80 e l'85 per cento. Fuori quindi gli americani, Finmeccanica resterà nel capitale come azionista di minoranza con una quota fra il 15 e il 20 per cento. Il passo successivo sarà l'avvio di una trattativa per cedere una significativa quota di azioni ai coreani di Doosan. Quota comunque che mai andrà sopra il 49 per cento, così da lasciare sempre in mani italiane la maggioranza assoluta dell'azienda.