Anna Magnani, quarant’anni fa
È sepolta nel cimitero di San Felice al Circeo, non a Roma, l’attrice di Bellissima, Roma città aperta, Mamma Roma, La rosa tatuata del 1955 (che le fruttò l’Oscar), per citare i titoli più celebrati. È scomparsa a 65 anni il 26 settembre del 1973, dopo una vita in cui la vena tragica che la rendeva grande nei film le derivava certo da una sofferenza acuta. Quella di una bambina, figlia di N. N. – come si diceva allora – con una madre che di fatto l’aveva abbandonata da piccola. Carattere turbolento, amori infelici, un solo figlio, Luca, amatissimo, e una ultima apparizione – straordinaria – in un cammeo notturno di Fellini in Roma, dove sorride tra sarcasmo, dolore e dolcezza.
Con Sordi, Fabrizi, De Sica e Rossellini ha rappresentato un'epoca, un momento indimenticabile del cinema italiano del dopoguerra. Talento impetuoso, selvaggio, cabarettista, attrice di varietà, teatro, cinema e televisione, capace di arguzie amare, ma soprattutto volto segnato, occhi immensi e furenti, risata larga, Nannarella – come la si chiamava – era un vulcano.
Resta nell’immaginario collettivo la donna che corre dietro al camion dove il marito viene deportato dai nazisti e cade fucilata in Roma città aperta, la donna che stra-ama il figlio in Mamma Roma di Pasolini.
Il critico e documentarista Marco Spagnoli ha realizzato un notevole filmato di 40 minuti, Anna Magnani ad Hollywood (1955-59), che verrà proiettato alle 19 di stasera alla romana Casa del cinema come conclusione della mostra I am Anna Magnani. Da non perdere.