Anna Hazare: un leader gandhiano per la legge anticorruzione

Salito solo recentemente agli onori delle cronache occidentali, già da tempo si batte per migliorare la "jan lokpal bill", la "legge a protezione della gente"
anna hazare

Da alcuni mesi in India è in corso un dibattito, a volte caratterizzato da toni aspri e da tensioni sociali non indifferenti, che sta coinvolgendo l’opinione pubblica a tutti i livelli. Si tratta di una proposta di legge anticorruzione, definita “lokpal bill” (legge a protezione della gente), da tempo presentata in Parlamento, ma che trova sempre nuovi intralci all’approvazione da parte delle Camere. Il disegno di legge è nato per rispondere alla corruzione endemica che caratterizza l’amministrazione, sia a livello politico ed amministrativo che giudiziario e di sicurezza. Si propone la formazione di una commissione ad hoc con una libertà d’azione a livello amministrativo ed esecutivo, che permetta di intervenire legalmente in casi provati di corruzione che danneggiano i cittadini indiani. La commissione avrebbe una collocazione simile a quella che sovraintende le elezioni nella più grande democrazia del mondo, garantendone l’indipendenza da influenze politiche e giochi di partiti. Proprio questa è stata la causa della lentezza nel processo di studio, esame e approvazione in sede parlamentare del disegno di legge.

 

È nel contesto di queste lentezze che è entrato in scena una delle personalità senza dubbio più popolari in India, Anna Hazare. Si tratta di un leader di ispirazione gandhiana, che negli ultimi decenni ha combattuto, spesso con successo, diverse battaglie sociali su questioni che toccano gruppi e comunità fra le più marginalizzate nel Paese asiatico. Hazare ha proposto alcune modifiche e migliorie alla legge, in modo che possa avere un vero carattere popolare. Da questo l’aggiunta del termine lok (gente, popolo) e la proposta di definire il disegno di legge “jan lokpal bill”.

 

Già da vari mesi Hazare era sceso in campo non solo con una controproposta al disegno di legge, ma anche con uno sciopero della fame, come dalla tradizione iniziata dal Mahatma Gandhi, che aveva spesso usato questa arma sia per l’indipendenza che per questioni di giustizia sociale interna, come la garanzia dei diritti ai dalits (i fuori casta). Hazare aveva poi interrotto il suo digiuno per la promessa che il primo ministro Manmohan Singh aveva fatto, garantendo che la legge sarebbe stata approvata prima della festa dell’Indipendenza (il 15 agosto). La mancata soluzione del problema ha portato a nuove tensioni. Hazare ha annunciato un nuovo sciopero della fame ad oltranza, ma è stato arrestato insieme a centinaia di sostenitori, mentre si dirigeva al luogo scelto per l’atto di protesta. Sebbene rilasciato dopo due giorni, il fatto ha suscitato vasta impressione a livello nazionale con scioperi di vari gruppi e strati sociali. Hazare ha proseguito con la sua decisione ed è attualmente in pieno sciopero della fame e rifiuta qualsiasi tipo di assistenza. Alcuni suoi collaboratori stanno trattando con il governo per trovare un compromesso sulla stesura di alcuni punti del disegno di legge. Intanto si stanno susseguendo centinaia di manifestazioni a sostegno del leader e delle sue proposte di modifica di legge.

 

Senza dubbio, una proposta di legge sulla prevenzione e la gestione legale di casi di corruzione di autorità politiche, amministrative e di pubblica sicurezza ha un grande significato non solo per l’India, ma può offrire un esempio non indifferente per altri sistemi democratici.

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